“Non vogliamo vino veneto”
Volantino in molti bar del Sud Italia, annuncia che non saranno serviti vini veneti. «Perché lo facciamo? – si legge – Perché la Regione Veneto ha deciso di trattenere tutto il residuo fiscale. Vuol dire che le tasse pagate in Veneto restano tutte in Veneto. Quindi se tu consumi prodotti veneti, non solo arricchisci le aziende venete, ma anche le tasse che paghi sulla bottiglia di vino veneto (i tuoi soldi) andranno a finanziare solo scuole, ospedali e strade del Veneto. E le scuole, gli ospedali e le strade del Sud chi le finanzia?» sembra una boutade, quella inventata e lanciata da Pino Aprile, il famoso giornalista e scrittore, nato 70 anni fa a Gioa del Colle, famoso per il suo best-serr “Terroni”. Ma forse è qualcosa di più, forse ai tempi dei social, un’iniziativa come questa può essere amplificata a dismisura, generare emulazione e diffondersi capillarmente. Aver cambito nome da Lega Nord a Lega per Salvini non può aver modificato il DNA di un partito che nasce nordista enon puòche fare gli interessi del Nord. Il famoso boom leghista al Sud è solo il risultato della fuga in massadai partiti di destra perdenti per approdare nelle generose braccia del Carroccio,che però si ritrova con un branco di amministratori e politici meridionali della peggior specie, proprio quella classe politica parassitaria che i leghisti disprezza(va)no. Forse lo scontro nord/sud è più vicino e virulento di quanto si pensasse.