ovidio news
La squadra di Governo e gli “intoccabili” La squadra di Governo e gli “intoccabili”
Vi spiazziamo subito perché il riferimento del titolo è al film non alle poltrone. Vi ricordate quando nel film “gli intoccabili”, ad un certo... La squadra di Governo e gli “intoccabili”

Vi spiazziamo subito perché il riferimento del titolo è al film non alle poltrone. Vi ricordate quando nel film “gli intoccabili”, ad un certo punto arriva Kevin Costner e vuole sconfiggere da solo il traffico di alcolici? Fallisce, naturalmente: un solo uomo onesto non basta per vincere un sistema corrotto. Ci vuole un anti sistema, che si strutturi sulle basi dell’etica, della morale e della giustizia. Il problema in questo senso è sempre stato che l’onesta è meno affidabile della disonestà e quindi molti castelli virtuosi sono crollati dopo un tradimento, una corruzione, una soffiata. Pensiamo a Falcone e Borsellino, ma possiamo arrivare fino a Giulio Cesare.

Ebbene, quando Kevin Costner si accorge di questa impossibilità si deprime, ha appena fallito una missione: una soffiata ha avvertito i trafficanti di liquori che si sono presi gioco di lui e, Kostner, se ne va coi suoi pensieri tristi nella sera americana mettendosi ad osservare un fiume con tristezza, deluso dal mondo. Getta una carta e viene redarguito da Sean Connery, poliziotto di quartiere, esperto, consapevole, onesto e dedito al lavoro. E quando insieme formeranno la squadra che darà la caccia ad Al Capone la prima cosa che gli chiede, il poliziotto, è se veramente Costner vuole colpire il malaffare. La domanda fatta ad un disonesto non avrebbe alcuno stupore come risposta. Invece Costner si stupisce e, quell’altro, gli dice che tutti sanno dove sono gli alcolici, bisogna solo avere il coraggio e voler combattere sul serio.

Questo per dire che il Movimento Cinquestelle ha sempre interpretato la parte di Costner: tanta voglia di cambiare il sistema, fare le cose per bene, con giustizia, con etica e morale. Le più alte aspirazioni, insomma. Quello che fino ad oggi gli è forse mancato è il poliziotto esperto, quello che ti redarguisce ma allo stesso tempo intravede la possibilità, grazie a te, di combattere il male sul serio. Forse questo poliziotto potrebbe essere interpretato da Conte, noi lo pensiamo e ce lo auguriamo. Non più per l’esigenza di avere una appartenenza politica, ma nella speranza che si possano affrontare i grandi temi della politica italiana con quello stesso spirito di servizio, di coraggio e sacrificio che hanno caratterizzato i migliori cambiamenti nella storia.

E il male? Il male non è certamente il Pd, lo vogliamo dire agli elettori delusi dal Cinquestelle. Come certamente il male non è rappresentato dalla Lega. Il male, moderno e contemporaneo, è stratificato nell’incostanza, nel compromesso, nelle mezze verità, nelle trappole che troviamo in abbondanza lungo il cammino. Nella non dedizione soprattutto. Una volta che hai deciso di essere il bene non puoi più fare mezze battaglie e leggi parziali. La nostra speranza è che quel “poliziotto di quartiere” e la squadra da lui scelta, qualsiasi essa sia, abbia prerogative veramente risolutive a favore dei cittadini. La cosa importante è che, se e quando, verrà posta la domanda: “volete davvero combattere il malaffare?” la risposta sia quella giusta.

otrel