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La fine della satira in Italia La fine della satira in Italia
Da strumento contro i potenti a manganello contro i deboli Chi abbia avuto la ventura di seguire, nel corso dei decenni, l’evoluzione della satira... La fine della satira in Italia

Da strumento contro i potenti a manganello contro i deboli

Chi abbia avuto la ventura di seguire, nel corso dei decenni, l’evoluzione della satira in Italia, non può che ritrovarsi amareggiato, sconsolato, triste, di fronte allo spettacolo oggi offerto dalle diverse pagine, trasmissioni e testate cosiddette satiriche in circolazione.

Partiamo da una considerazione di fondo. La satira è uno strumento per svelare le malefatte e le ipocrisie di chi ha il potere. Altrimenti non serve a nulla.

Chi il potere non ce l’ha, viene costantemente bastonato. e seriamente, da tutta l’informazione che oggi chiamiamo mainstream, ossia ‘ufficiale’ e politicamente corretta. Sfottere chi si oppone al potere è semplicemente aggiugere un carico a una tendenza già in atto, e può certo essere divertente, ma semplicemente non serve a nulla, non ha alcuna dignità.

Per fare un esempio, se durante il regime fascista sfottere Mussolini era pura satira, ed aveva una funzione importante per smitizzare la propaganda, oggi fare battute su Mussolini appeso per i piedi non è nulla, è solo umorismo macabro: può anche essere divertente (per chi ami comunque dissacrare anche la morte, per alleggerirla) ma sicuramente non è satira.

Il rovesciamento di fini va avanti da molto tempo. Kotiomkin e Spinoza sembrano ormai inserti più o meno umoristici di Repubblica.

In era Covid, questa tendenza è giunta a livelli imbarazzanti. A essere costantemente sfottuti sono solo quelli che ‘non si fidano’ e avanzano riserve sulla gestione e sull’interpretazione della (cosiddetta) pandemia. La definizione, evidentemente propagandistica, di ‘negazionista’ è diventata di casa nelle pagine di cui parliamo, e i ‘negazionisti’ sono oggetti di ogni lazzo e di ogni sberleffo. Ora, tutti abbiamo quotidianamente sotto gli occhi lo spettacolo di una ‘comunità scientifica’ che non ne azzecca una, lacerata e litigiosa, piena di invidie e meschinità, manifestamente legata alle case farmaceutiche o al potere politico. Gente come Lopalco che approfitta della notorietà acquisita per buttarsi in politica, virologi che insultano i colleghi, virologi che azzardano previsioni poi completamente sbagliate… Nessuno di questi vene mai ‘attaccato’ di leoni da tastiera amanti della satira. Gli unici ‘scienziati’ degni di menzione e presa per i fondelli sono quelli non schierati col mainstream.

Se poi andiamo in altri lidi, in TV, da Crozza a Striscia, la musica non cambia.

Eppure, dall’icona Bill Gates- San Francesco, a “so tutto io Burioni”, alla pantomima “chiudiamo e il virus rallenta… riapriamo e il virus riparte…. richiudiamo… riapriamo… ad libitum…” per arrivare agli annunci- vaccino ( sicuro al 90, al 95, chi offre di più?…) e alla primula invece della siringa… di spazio per la satira ce n’è quanto si vuole… praterie, addirittura, per la dissacrazione e lo sfottò di chi sta facendo miliardi con il virus e con il vaccino.

Avessimo letta una battuta, una sola, sulla Fiat (FCA) che produce mascherine. Già, tipo, “Anche se vi mascherate, vi riconosciamo, siete sempre quelli che prendono i soldi dal governo italiano e pagano le tasse in Olanda”

Franco Slegato