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La dittatura di Re Covid e i suoi servitori: la musica che disturba la morte pubblica. La dittatura di Re Covid e i suoi servitori: la musica che disturba la morte pubblica.
Mentre le attività lentamente riprendono, alcuni cittadini sembrano ostili a ogni rinascita. SULMONA Ore 20:30 circa. Da un paio d’ore al bar Caffè Garibaldi... La dittatura di Re Covid e i suoi servitori: la musica che disturba la morte pubblica.

Mentre le attività lentamente riprendono, alcuni cittadini sembrano ostili a ogni rinascita.

SULMONA Ore 20:30 circa. Da un paio d’ore al bar Caffè Garibaldi di Sulmona parecchi clienti stanno godendosi una tranquilla serata in compagnia di buona musica dal vivo, voluta dal titolare Marco: si esibisce il trio Voodoo Diet. “Ci voleva” dicono tutti. Nessun eccesso, solo voglia di ritrovarsi dopo mesi e mesi di “domicilio coatto” causa covid. Si sorseggia un aperitivo, si canta, si sta bene. Ci siamo anche noi.

Ecco che arrivano una, due, tre auto della polizia. Scendono i pubblici ufficiali ed entrano nel bar.  La musica all’improvviso tace, tutti si chiedono che cosa stia succedendo. Sembra ci sia qualcosa che non va…

Ci alziamo perché vorremmo capire. L’ispettore di turno, accertata la nostra condizione di giornalisti, ci ragguaglia e ci dice che sono stati “chiamati” dai cittadini a motivo di elevato volumeI solerti cittadini, dunque, sempre vigili a che la “quiete” sonnacchiosa e quasi moribonda della Sulmona non da bere ma ormai bevuta da tempo, risorti dalle tombe come vampiri, si sono immediatamente “attivati” a interessare le forze dell’ordine per disturbo della quiete pubblica, dicevamo.

Solita trafila: le forze dell’odine chiedono – come d’obbligo – ai proprietari e gestori del locale di esibire i permessi per la serata (annunciata sulla pagina social del Caffè Garibaldi) che il proprietario assicura essere stati regolarmente richiesti e rilasciati. La cosa triste è che all’apparire delle divise, come se uno ti svegliasse bruscamente da un bel sogno, la musica tace, i musicisti cercano di “spiegare” al pubblico che cosa stia accadendo, il proprietario risponde alle domande delle forze dell’ordine… le persone dal cantare passano al brusio di chi è ovviamente contrariato o infastidito da quell’interruzione.

Che a guardare bene, poi, che cosa si stava facendo di tanto “sopra le righe” da dover richiedere l’intervento della polizia? Quanti sono i decibel consentiti alle ottodisera? Quanto i sulmonesi sono ormai abituati al silenzio devastante portato da oltre un anno di covid? Quanto non si è disposti a rinunciare a qualcosa in cambio di una possibile rinascita economica della città?

Non manca qualche momento di tensione, fra alcuni clienti e la polizia circa il diritto di fare le riprese di quanto stava accadendo. Fortunatamente il buon senso da parte di tutti ha la meglio. Nessun verbale al titolare del Caffè Garibaldi (un’attività che dà da mangiare a cinque famiglie!)… forse solo a un ragazzo che faceva le riprese col cellulare alla polizia che faceva a sua volta le riprese… Un altro giovane si lamenta “questa è dittatura! Ci avete stufato!!!” “Lei non sa che cosa sia la Dittatura” risponde l’ispettore. Beh, la dittatura sanitaria, mi viene in mente, in fondo… c’è tutta! Che come in una guerra fra poveri costringe a stare tutti contro tutti.

I toni si abbassano, la tensione si allenta, i Voodoo possono riprendere a suonare…. Ma ormai la magia si è interrotta: ormai la cappa della Covid-oppressione è calata di nuovo a coprire entusiasmi, leggerezza, voglia di stare un po’ spensierati, voglia di riprendere l’attività commerciale ormai moribonda…. Guai a dimenticarsi che il questo è il regno del Covid: tutto soggiace alle sue leggi e normative, ai suoi dettami, ai suoi capricci. Re Covid ha solerti vigilanti, primi fra tutti i cittadini sulmonesi già morti.

M.D.D.