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Inganno globale e Resistenza moderna Inganno globale e Resistenza moderna
Articolo tratto dal libro Dittatura sanitaria e moderna resistenza di Emanuela Lorenzi Nel pieno del fallimento della campagna vaccinale (boom di ‘contagiati’, usando la... Inganno globale e Resistenza moderna

Articolo tratto dal libro Dittatura sanitaria e moderna resistenza di Emanuela Lorenzi

Nel pieno del fallimento della campagna vaccinale (boom di ‘contagiati’, usando la lingua della narrazione ufficiale, rispetto al 2020, focolai in contesti 100% vaccinati, senza contare le ‘varianti’ che colpiscono proprio i tri-dosati), di cui ora dovrebbero esseri chiari a tutti la ratio (non certo sanitaria, bensì politica) e lo scopo (la ristrutturazione della società verso un sistema di credito sociale basato sull’identità digitale e implementato tramite le nanotecnologie) − come provano le audizioni iniziate al Grand Jury21, cui il team internazionale di Reiner Fuellmich presenterà pubblicamente tutte le prove disponibili dei crimini Covid-19 contro l’umanità fino ad oggi (contro “leader, organizzatori, istigatori e complici” che hanno aiutato, favorito o partecipato alla formulazione e all’esecuzione di un piano comune per una pandemia il cui scopo principale, come emergerà dalle prove, era ed è la riduzione della popolazione e la schiavizzazione di quella rimanente) − brandelli di verità fanno capolino anche dalla spessa coltre del mainstream (trasmissioni come “Fuori dal coro” e “Report” toccano finalmente, dopo un lungo letargo, la questione delle reazioni avverse, delle persone danneggiate e abbandonate dallo stato e il protocollo assassino ‘tachipirina e vigile attesa’), con stupefacenti retromarce o blande invocazioni di ritorni “graduali” alla normalità da parte di televirologi e telepolitici voltagabbanisti. Molti in in cerca di scialuppe di salvataggio mentre il Titanic dell’intera Covid-farsa non può più fingere di non aver incontrato l’iceberg. Una confessione esplicita dell’inganno globale del vaccinismo covidista tramite la negazione intenzionale delle nostre libertà per vaccinarci tutti è quella resa dalla dottoressa Leana Wen, professoressa e ricercatrice universitaria premiata dal forum dei “Young Global Leaders” (creatura di Schwab e figlia del World Economic Forum), riportata da Massimo Mazzucco: “Se si riaprisse tutto subito, come stanno facendo molti stati americani, non resterebbe nessuna carota da offrire alle persone per convincerle a vaccinarsi!”.

Stando sempre all’erta rispetto a facili entusiasmi di una controinformazione spesso pilotata da gatekeeper, segnali di sgretolamento del Great Reset sembrano giungere dal resto del mondo (Gran Bretagna, Spagna, Danimarca, una Romania che assedia il parlamento, forte di una popolazione giovane e di una memoria fresca della dittatura). Più recentemente, la massiccia protesta dei truckers del Canada di Trudeau (Canada Freedom Convoy, “Convoglio della Libertà”, che ha paralizzato Ottawa per giorni costringendo il primo ministro ad allontanarsi dalla residenza) sembra avere buone possibilità di estendersi non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa, che resta il vero campo di battaglia sul quale i Masters of the Universe si dilettano a giocare.

Solo l’Italia sembra rimanere inerte e totalmente in balìa delle forze “creativamente distruttive” che la tiranneggiano, ma dove la resistenza, iniziata nell’estate 2021 e che sembrava aver raggiunto il suo apice coi moti di Trieste in ottobre, ora ha cambiato forma. Ora è il contagio del pensiero nei confronti di chi se ne era privato sterilizzandolo con due o tre dosi a volte volute (per paura, ignoranza o ipnosi) ma più spesso subite come uno stupro: saranno loro, i tri-dosati risvegliati, l’avamposto dell’inutile sacrificio al culto covidista, a dare manforte alla rivolta; e quando si desteranno dall’inganno, fra ormai innegabili morti e feriti di questa guerra, gli ingannati si schiereranno con i mai-dosati, a creare quella massa critica che inclinerà e ribalterà il piano. Lo stanno già facendo.

Resta da capire, al netto di quando e come tutto ciò evolverà, se la frattura sociale e antropologica sarà o meno sanabile. Gli indifferenti sono coloro che hanno eseguito gli ordini e avallato la tirannia, controllando e chiedendo il GP, vietando l’accesso ad ogni luogo e ad ogni tempo di una vita degna di questo nome, in nome del cieco e vile rispetto delle “regole”, indifferenti al concetto dello ius resistentiae che sancisce l’unico dovere di obbedienza alla Costituzione che è al di sopra di ogni legge, indifferenti all’umano naturale sacrosanto principio per cui “Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere” (Bertolt Brecht) e soprattutto al concetto che proprio tale resistenza contiene l’essenza del rispetto della legge cui tanto sono desiderosi di obbedire:

Credo che esistano due tipi di leggi, quelle giuste e quelle ingiuste. Tutti noi abbiamo il dovere di obbedire alle leggi giuste e l’obbligo morale di disobbedire a quelle ingiuste. Perché non collaborare col male è un obbligo morale tanto quanto collaborare con il bene. Penso che la differenza sia che quando un uomo disobbedisce ad una legge che ritiene ingiusta, dovrebbe farlo pubblicamente, gioiosamente, amorevolmente, in modo civile e non incivile e dovrebbe farlo con l’intenzione di accettare la pena. Qualunque uomo che accetta una pena che ritiene ingiusta e rimane in prigione per risvegliare la coscienza della comunità riguardo l’ingiustizia della legge, sta esprimendo in quel momento il più alto rispetto per la legge” (Martin Luther King).

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