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Fabrizio De Andre’ e Alvaro Mutis Fabrizio De Andre’ e Alvaro Mutis
Blog Fausto Soregaroli Fabrizio De André e Alvaro Mutis Nell’ultimo album che Fabrizio De André ci offre, ovvero “Anime Salve”, dall’etimologia delle due parole,... Fabrizio De Andre’ e Alvaro Mutis

Blog Fausto Soregaroli

Fabrizio De André e Alvaro Mutis

Nell’ultimo album che Fabrizio De André ci offre, ovvero “Anime Salve”, dall’etimologia delle due parole, “Spiriti Solitari”, ci dona l’ espressione massima, la sintesi, della sua Spiritualità che si esprime totalmente in “Smisurata Preghiera”.

Non per nulla prende ispirazione dalla lettura de “La Summa di Maqroll, il gabbiere. Antologia poetica 1948 – 1988, di Alvaro Mutis”, che è stata editata da Einaudi nel 1993.

Alvaro Mutis, con l’accento sulla “A”, esprime un elogio al Marinaio che solitario affronta il Mare e si allontana dalla Massa, dalla Maggioranza, per diventare, appunto, il Navigante di sé stesso.

In Álvaro Mutis, Fabrizio, ri – trova la sua Filosofia Esistenziale, della “Direzione ostinata e contraria” e porta a compimento la Sintesi del suo percorso di Vita:

potremmo dire, appunto, “la Summa” che, Magroll, il Gabbiere, ritrova nell’affrontare il Mare in totale solitudine, nel concetto più aperto ed esplicativo del termine stesso.

Fabrizio De André, esprime nella presentazione di questo suo ennesimo e culminante capolavoro (prima di tornare a Casa) la sua massima sostanza che non sta altro che in un vero e proprio Elogio della solitudine.

Ecco perché “Smisurata Preghiera” diventa un’Orazione massima, nel senso che arriva al culmine di una Filosofia Esistenziale e che Fabrizio De André offre come testimonianza finale del suo Percorso di Vita in questo Luogo Terreno.

“ ‘Anime salve’ vuol dire Spiriti Solitari. È una specie di elogio della solitudine.

Si sa, non tutti se la possono permettere: non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati. Non se la può permettere il politico: il politico solitario è un politico fottuto di solito.

Però, sostanzialmente, quando si può rimanere soli con se stessi, io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante, e il circostante non è fatto soltanto di nostri simili, direi che è fatto di tutto l’Universo: dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle.”

Sono le parole con cui Fabrizio de André, nell’incipit al Concerto suo ultimo, si spiega in modalità superlativa.

E in questa sua “Smisurata preghiera”, appunto fuori misura,  si esprimono le voci, le grida, le istanze di tutte le minoranze perseguitate, vessate, sottomesse e infine oppresse.

Sono le voci dei Solitari, che viaggiano “In direzione Ostinata e Contraria” e che non sono mai state ascoltate, ma oppresse e taciute dal regredire della Storia:

per Fabrizio, questa Preghiera è destinata a non essere ascoltata da nessuno, eppure lui la Canta a squarciagola.


Ecco perché, Fabrizio De André si appella a quello stesso Dio in cui non crede perché aiuti gli emarginati “come una svista, come un’anomalia, come una distrazione, come un dovere.”

E così, Smisurata Preghiera, diventa immancabilmente un Assolo di Voci singole che si uniscono cantando ed esprimendosi a proprio modo, nella loro Personalità, nella loro Tonalità e Unicità, ovvero nella loro Individualità e Singolarità, che è il Dono più prezioso che ognuno di Noi possiede.

E tutto questo non è altro che l’appello accorato del Marinaio Errante di Alvaro Mutis, che prega affinché Dio non dimentichi il suo volto.

Fausto Soregaroli