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Bonomi, Presidente di Confindustria: “Non è il momento di scioperare” Bonomi, Presidente di Confindustria: “Non è il momento di scioperare”
Nuovo fronte per la dittatura sanitaria I segnali si moltiplicano, e l’errore più grande che si può fare è quello di ritenere che si... Bonomi, Presidente di Confindustria: “Non è il momento di scioperare”
Il post coronavirus degli italiani - Tiscali Notizie

Nuovo fronte per la dittatura sanitaria

I segnali si moltiplicano, e l’errore più grande che si può fare è quello di ritenere che si tratti di una questione ‘politica’, risolvibile con metodi ‘politici’ (leggi votaere per un aprtito piuttosto che per un altro).

Partiamo dall’inizio

Il Presidente di Confindustria, Bonomi, spiega che “Sabato abbiamo presentato i dati del nostro centro studi con le previsioni del Pil. Siamo tornati indietro con numeri da guerra eppure c’è un rimbalzo grazie alla manifattura industriale. Ed io dico non fermate la locomotiva dell’industria italiana”. Non è il momento di fare scioperi. I soldi nelle tasche dei lavoratori vanno messi ma in modo intelligente.. Di tutto abbiamo bisogno tranne che di scioperi”.

E il divieto di sciopero, come tutti sanno è un tratto caratteristico di tutti i regimi.

Ma non è solo questo. In un documento interno di Confindustria, si trovano altri due elementi della nuova dittatura in arrivo.

Il primo è un’invocata nuova riforma della scuola che la metta “al servizio dell’impresa”.

La scuola, in un regime, non serve a crescere uomini liberi, dotati di senso critico, di strumenti per capire la realtà. Non di certo. Servono uomini cresciuti nell’ideologia dominante. E visto che l’ideologia dominante è oggi il neo liberismo, la fede nel cosiddetto ‘libero mercato’, la religione dell’impresa e del profitto, ecco che la scuola deve forgiare tanti piccoli automi pronti a entrare nel mondo del lavoro, ovviamente in posizione subordinata, perché I “loro” figli hanno già pronti degli ottimo corsi privati, con master finale e ingresso diretto nei loro consigli d’amministrazione.

Il secondo elemento è la richiesta di una sempre maggiore privatizzazione del settore sanitario.

Come tutto si salda! Il settore sanitario, ormai, come elemento trainante di tutta l’economia mondiale; la dittatura sanitaria che ne è l’espressione, geniale (salute in cambio di libertà) e la conseguente crescita di ricchezze e potere dei pochi miliardari che con una decisione di investimento o una scelta di politca monetaria, possono affossare qualunque governo in qualunque momento. Come dimostra anche il recentissimo voltafaccia della Lega, che abbandona la battaglia contro l’Euro (dopo che già il M5S l’aveva abbandonata) prendendo atto della assoluta disparità di forze rispetto a chi l’euro lo vuole tenere in piedi, nessuna azione politica (direbbe Marx, “sovrastrutturale” può opporsi. La dittatura sanitaria è cominciata.