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Anversa degli Abruzzi: il borgo de “La fiaccola sotto il moggio” Anversa degli Abruzzi: il borgo de “La fiaccola sotto il moggio”
A spasso per l’Abruzzo, il blog di Giuseppe Solarino Percorrendo la tortuosa via che, insinuandosi tra le strette gole del Sagittario, da Scanno e... Anversa degli Abruzzi: il borgo de “La fiaccola sotto il moggio”

A spasso per l’Abruzzo, il blog di Giuseppe Solarino

Percorrendo la tortuosa via che, insinuandosi tra le strette gole del Sagittario, da Scanno e Villalago ci conduce verso Sulmona incontriamo il suggestivo borgo di Anversa degli Abruzzi. Il paese ci appare all’improvviso uscendo da un traforo scavato nella viva roccia ed è sovrastato dalla torre del castello costruito dai Normanni nel XII secolo che si erge solitaria verso il cielo. L’imponente massiccio della Maiella fa da pittoresco sfondo. Proprio questa torre ispirò il poeta vate, Gabriele D’Annunzio, per l’ambientazione della tragedia “La fiaccola sotto il moggio”. Grazie a questo riferimento letterario, Anversa degli Abruzzi è entrata a fare parte del circuito de “I Parchi letterari”. Difatti il Comune, nell’arco di tutto l’anno, organizza delle attività legate ai luoghi e alle opere di D’Annunzio. Anversa, che fa parte anche della rete dei “Borghi più belli d’Italia”, presenta al visitatore una commistione di bellezze naturali e culturali. Il paese fu oggetto dei disegni del celebre artista inglese dell’ottocento, Edward Lear, che lo raffigurò in più occasioni insieme alla piccola frazione di Castrovalva ed alle spettacolari gole del Sagittario.

Anche l’artista olandese Maurits Cornelis Escher nel 1930 incise le vedute della valle del Sagittario e di Castrovalva nelle sue litografie. Famosa quella di Castrovalva, considerata una tra le più belle realizzate dall’artista, che è esposta al museo dell’arte di Washington. Anversa, che conta poco più di 300 abitanti ed è sita a 560 metri di altezza, presenta un intreccio di viuzze tra le quali spiccano i suggestivi vicoli interni. Caratteristiche le cosiddette “Case dei Lombardi”, edifici a schiera costruite da maestranze provenienti dalla Lombardia che furono attive nella zona tra la fine del 1440 e la fine del 1600. Di particolare interesse le due chiese della Madonna delle Grazie e del patrono San Marcello. La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, risalente al XVI secolo, è sita nella principale Piazza Roma. Internamente presenta tre navate divise da colonne in pietra. Esternamente l’edificio è molto semplice con un portale del XVI secolo impreziosito da una cornice con altorilievi in pietra calcarea e sormontato da un rosone. La Chiesa di San Marcello venne edificata nell’XI secolo e nel corso degli anni ha subito numerosi lavori di ristrutturazione. Presenta una facciata con un portale gotico realizzato durante la metà del XV secolo. Nei pressi dell’abitato sono state rinvenute alcune necropoli risalenti al IV-III secolo a. C. riferibili a genti italiche. Per quanto riguarda le celebrazioni ricordiamo quella del patrono, San Marcello, che si festeggia il 16 gennaio, la festa della Madonna delle Grazie, il 14 luglio, i festeggiamenti di Sant’Antonio e della Madonna della Consolazione che si celebrano rispettivamente il 5 e 6 settembre.

Non possiamo non dimenticare la frazione di Castrovalva arroccata sullo sperone roccioso di monte Sant’Angelo a 820 metri di altezza sul livello del mare. Nella frazione vi vivono attualmente una decina di persone. Vi si possono visitare la chiesa di Santa Maria delle Grazie, la chiesa di Santa Maria della Neve, e la chiesetta di San Michele Arcangelo. La chiesa di Santa Maria delle Grazie risale al 1100. L’edificio presenta una facciata semplice, in cui unico elemento decorativo è il portale con cornice modanata in tardo stile romanico. L’interno presenta una navata unica e sulle pareti laterali sono poste delle nicchie come altarini. La chiesa di Santa Maria della Neve, sita nella piazza principale di Castrovalva, risale al XVI secolo. L’interno settecentesco è a tre navate. La chiesetta di San Michele Arcangelo, patrono della frazione, si trova subito fuori l’abitato. Risale al XII secolo ma la struttura attuale è ottocentesca. Infine nel territorio di Anversa si trova la Riserva Naturale delle Gole del Sagittario, oasi incontaminata di 400 ettari gestita dal WWF, in cui insistono le sorgenti di Cavuto con le sue acque limpide. Nella riserva si trovano numerose specie di flora e di fauna. Vi sono un giardino botanico ed un centro visite. Dalla riserva si dipartono numerosi sentieri per la gioia degli amanti delle passeggiate in mezzo alla natura.

Giuseppe Solarino