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Riformare profondamente il M5S: intervista al senatore abruzzese Primo Di Nicola Riformare profondamente il M5S: intervista al senatore abruzzese Primo Di Nicola
Tre senatori presentano un documento che chiede di abolire la figura del Capo politico e di consegnare Rousseau a un comitato di garanzia. ROMA,... Riformare profondamente il M5S: intervista al senatore abruzzese Primo Di Nicola

Tre senatori presentano un documento che chiede di abolire la figura del Capo politico e di consegnare Rousseau a un comitato di garanzia.

ROMA, 9 Gennaio. Non sono dissidenti, non minacciano la stabilità del governo, ma i senatori che hanno elaborato e presentato questo pomeriggio potrebbero aggiungere un elemento di crisi all’interno della vita tormentata del Movimento fondato da Beppe Grillo.

Incontriamo il senatore Di Nicola, abruzzese di Avezzano (anzi di Castellafiume…) che è fra i tre parlamentari che hanno elaborato il documento (gli altri, senatori, sono Dessì, romano e Crucioli, genovese).

“Come dobbiamo considerare questo documento, rispetto alle defezioni che stanno colpendo in questi ultimi giorni il M5S”?

“E’ un documento propositivo, porta proposte e critiche costruttive, discusse a lungo in questi mesi, ormai due anni, di attività politica e parlamentare. Non c’è nessuna dissidenza.”

“Ma leggiamo che proponete di eliminare la figura del capo politico…”

“Sì, ma non si tratta di un attacco a Di Maio, che svolge la sua funzione con il massimo impegno. Un organo di gestione collegiale, eletto democraticamente, è molto più adatto a guidare un Movimento come il nostro”.

“E la richiesta di togliere a Davide Casaleggio il controllo assoluto su Rousseau?”

“Si tratta semplicemente di portare la gestione della piattaforma all’interno del movimento con la supervisione dell’organo collegiale””

“Nel documento affrontate questioni di schieramento politico… qual è la posizione che esprimete rispetto al governo”?

“Secondo noi il M5S è un movimento profondamente e radicalmente riformista. Deve essere aperto al dialogo e al confronto con tutte le forze progressiste, e con le forze sociali che mirano a un welfare il più possibile vicino ai bisogni delle persone”.

“E per quanto riguarda il governo”?

“Secondo noi il Governo Conte attuale è la migliore opzione possibile, viste le forze in campo. Crediamo anche che vadano ascoltate tutte quelle forze del campo sovranista che non si riconoscono in un centro-destra autoritario e xenofobo”.

“Paragone, da noi intervistato per Ovidio News pochi giorni fa, ha detto di non aver votato la fiducia perché ritiene impossibile un rilancio dell’Italia senza che venga risolto il problema del Debito, attraverso la monetizzazione. In parole povere, o si ottengono capitali per gli investimenti, senza farseli prestare dalle banche, oppure il destino del paese non cambierà. Lei che ne pensa?”

“Non abbiamo ritenuto di affrontare la questione del Debito pubblico nel documento. E’ un macigno che da decine di anni non viene affrontato dai governi che ci hanno preceduti, e richiede ben altre sedi di approfondimento”.

Questo documento smentisce in parte l’accusa che viene fatta spesso al M5S di azzerare il dibattito interno. Ma lascia aperti molti interrogativi. Di ristrutturazione del M5S si sente parlare ormai da oltre un anno, i cosiddetti ‘facilitatori’ che dovrebbero affiancare il capo politico non sembrano brillare per visibilità ed incisività. Il consenso sembra essere sceso in maniera veramente devastante, e Di Maio, come Ministro degli Esteri, si trova ad affrontare problemi talmente gravi che presumibilmente non dovrebbe restargli tempo e spazio per portare a compimento una riforma radicale del M5S. L’impressione è che si cerchi di chiudere la porta della stalla quando i buoi sono ormai scappati. Chissà se l’impegno di Primo Di Nicola e degli altri raggiungerà i risultati sperati.

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