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Rumors: Draghi scende in campo per salvare la casta? Rumors: Draghi scende in campo per salvare la casta?
Giorgetti, suo amico fraterno, prevede l’impegno in politica dell’ex Presidente della BCE Molti segnali indicano altri sommovimenti in arrivo nella politica italiana. Dopo le... Rumors: Draghi scende in campo per salvare la casta?

Giorgetti, suo amico fraterno, prevede l’impegno in politica dell’ex Presidente della BCE

Molti segnali indicano altri sommovimenti in arrivo nella politica italiana.

Dopo le enigmatiche risposte del diretto interessato (“chiedete a mia moglie”) e i rumors che circolano da tempo, è adesso Giancarlo Giorgetti, che di Mario Draghi è intimo, a mandare un segnale, piuttosto preciso. “Draghi è disoccupato e non credo che chiederà il reddito di cittadinanza”. Oltre a prendere atto della caduta di stile (sfottere gente costretta a vivere con 780 euro al mese, paragonandola ad un milionario) occorre però ricordare che fu un preciso aut aut di Draghi, riportato a salvini proprio da Giorgetti, che spianò la strada al Governo Giallo-Verde.

Quella che all’epoca sembrò una stranezza, può oggi essere letta come una mossa dell’establishment per mettere il M5S in condizione di non nuocere, creando per un breve periodo un campo ‘populista’ con Salvini in posizione strategica per impedire al M5S di fare troppi danni al sistema.

Molti lettori ricorderanno che a ogni caso ONG l’impressione generale era di una crescita di consensi per la Lega: sembrava, in effetti, tutto studiato.

Draghi appartiene all’establishment, e non in posizione subalterna, come Renzi e compagnia cantante. Draghi è soprattutto membro del Club G30, ossia il circolo dei 30 banchieri più importanti del mondo. Per questo è stato messo sotto inchiesta dal Difensore Civico dell’Unione Europea, dato che, come Presidente della BCE avrebbe dovuto vigilare proprio sul’attività dei grandi banchieri privati.

Ma, diremmo quasi ovviamente, Draghi è un membro influente del Bilderberg, della Trilaterale, e ha lavorato a lungo per la Goldman Sachs.

Sono questi gli elementi che, uniti al suo via libera al governo giallo-verde, fanno pensare a un’azione politica di vasto respiro messa in atto dai centri di Potere di fronte al trionfo elettorale del M5S del 2018, che aveva rimesso in discussione tutti gli equilibri politici in Italia, con gravi ripercussioni a livello europeo. Ricordiamo che il via libera venne preceduto dal passo indietro di Savona, punto di riferimento per gli anti-Euro italiani.

Ma perché Draghi possa entrare ufficialmente in politica, il quadro deve essere modificato, e occorre seguire con attenzione le mosse di Matteo Renzi, che non per caso, subito dopo aver partecipato all’ultima riunione del Gruppo Bilderberg, ha fondato il suo partitino, che possiede la golden share sul Governo.

O. N.