Avezzano, muore dopo un intervento alla spalla: aperta un’inchiesta

AVEZZANO. Non c’è l’ha fatta Maria Rosaria Tommasoni, di 67 anni di Avezzano. Era in coma da 33 giorni a causa di un intervento chirurgico all’apparenza banale eseguito all’ospedale di Avezzano. I familiari della vittima si sono rivolti all’avvocato Bernardino Terra e hanno depositato una denuncia negli uffici dei Carabinieri. I familiari hanno chiesto che venga eseguita l’autopsia da un medico fuori regione e il sequestro della cartella clinica. Sequestro che è già avvenuto nella giornata di ieri da parte dei Carabinieri guidati dal tenente Bruno Tarantini, mentre la salma è stata piantonata nell’obitorio dell’ospedale. La vittima è stata sottoposta a un intervento chirurgico alla spalla sinistra il 5 agosto. “Dopo l’intervento” racconta una delle figlie, ” mia madre è stata riaccompagnata nel reparto di ortopedia in buone condizioni, tant’è che ha scambiato qualche parola anche con me. Ma il giorno successivo improvvisamente ha perso i sensi ed è stata ricoverata in rianimazione”. Qui la donna è rimasta venti giorni giorni prima di essere trasferita in terapia intensiva. Infine, dopo il passaggio in semi-intensiva l’altra notte è deceduta. Sempre nella denuncia depositata dai carabinieri ” si ritiene che anche tutte le cure e gli accertamenti effettuati all’ospedale di Avezzano, durante il ricovero della paziente siano stati intempestivi e inadeguati per scongiurare il peggio”. La donna in passato aveva avuto un tumore al polmone, anche per questo la famiglia denuncia che la loro congiunta “si sarebbe dovuta attenzionare con maggiore cura nella fase post operatoria, nel rispetto di tutti i protocolli e le linee-guida vigenti in materia”. 

La vittima, una pensionata, abitava in una casa in via Lombardia. Lascia tre figlie. 

La data del funerale verrà fissata subito dopo L’autopsia. 

M. M