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Registrati in Norvegia 23 morti “associate alla vaccinazione anti-Covid” Registrati in Norvegia 23 morti “associate alla vaccinazione anti-Covid”
In Italia i morti segnalati (dalla stampa) sono 3 fino ad oggi ANSA. “L’agenzia del farmaco della Norvegia ha registrato 23 morti, tra persone... Registrati in Norvegia 23 morti “associate alla vaccinazione anti-Covid”

In Italia i morti segnalati (dalla stampa) sono 3 fino ad oggi

ANSA. “L’agenzia del farmaco della Norvegia ha registrato 23 morti, tra persone anziane e fragili, “associate alla vaccinazione anti-Covid” di Pfizer-BioNtech. Lo si legge in una nota dell’agenzia, ripresa dal Guardian, secondo cui “reazioni comuni ai vaccini con mRNA, come febbre e nausea, potrebbero aver contribuito ad un esito fatale in alcuni pazienti fragili e anziani”. “La nota sottolinea inoltre che i trial sul vaccino non includevano “pazienti con malattie acute o instabili” e pochi over 85. 

Una breve nota dell’ANSA, ripresa da pochissime testate, sconfessa la narrazione ufficiale, secondo cui il vaccino Pfizer basato su RNA ricombinato, è sicuro e innocuo. ADN Kronos e Quotidiano.net falsificano addirittura la notizia, parlando di morti “forse” collegate alla vaccinazione.
I morti norvegesi sono persone ‘fragili’, e dunque, questa l’incredibile conclusione di Bllomberg, “Pfizer e BioNTech stanno lavorando con l’agenzia del farmaco norvegese per indagare sui decessi, ma l’ente di controllo norvegese, ha riferito Pfizer, ha rilevato che «il numero degli incidenti finora non è allarmante ed è in linea con le previsioni».
In Italia non si hanno comunicazioni ufficiali su eventuali esiti tragici delle vaccinazioni. Tace il Ministero e tacciono i grandi giornali nelle loro edizioni nazionali.
Bisogna andare nelle cronache locali, per trovare un’infermiera morta a Frosinone, un medico morto a Mantova e un’anziana morta a Genova.
Ma ovviamente, i brevi articoli concludono dicendo che non c’è prova del nesso fra le morti, avvenute a breve o brevissima distanza dall’iniezione, e le morti stesse.
E non ci mancherebbe altro.
Angelo Casali