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Cina, Venezuela, Iran: missione di Pompeo a Roma per riportare a cuccia il “fedele alleato” italiano Cina, Venezuela, Iran: missione di Pompeo a Roma per riportare a cuccia il “fedele alleato” italiano
La Via della Seta, le sanzioni all’Iran, il governo Maduro: sono molti i punti di attrito fra Roma e Washington Il Segretario di Stato... Cina, Venezuela, Iran: missione di Pompeo a Roma per riportare a cuccia il “fedele alleato” italiano

La Via della Seta, le sanzioni all’Iran, il governo Maduro: sono molti i punti di attrito fra Roma e Washington

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo sta per arrivare a Roma, in una visita di Stato che si annuncia complessa, tanto nell’incontro con Di Maio e Conte, quanto con quello che avrà in Vaticano con Papa Bergoglio.

La questione dei rapporti con la Cina, tanto del Vaticano quanto dell’Italia, appare estremamente delicata, al punto da spingere Di Maio a rilanciare con enfasi spropositata la firma di un accordo spaziale che prevede una collaborazione fra le rispettive Agenzia per missioni sulla Luna e su Marte, sfiorando il ridicolo. Dal proprio canto, gli USA hanno lanciato da pochi giorni una nuova offensiva contro Iran e Venezuela, entrambi Stati che mantengono un programma di indipendenza militare, l’Iran proseguendo nella preparazione di propri ordigni atomici, il Venezuela creando una propria industria per gli armamenti. Gli USA sono preoccuopati, in particolare, per l’asse che si sta formando fra i due paesi (le sanzioni contro Nicolás Maduro sono dichiaratemente per il suo sostegno al programma degli armamenti di Teheran) oltrecghé per il sostegno che Cina e Russia forniscono loro.

Non importa chi tu sia, se violi l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite contro l’Iran, rischi sanzioni”, ha detto Pompeo. “Le nostre azioni odierne sono un avvertimento che dovrebbe essere ascoltato in tutto il mondo”. Occorre ricordare che le Nazioni Unite hanno da tempo posto in stand by le sanzioni internazionali contro Teheran.

IL Segretario alla Difesa di Trump, Mark Esper, ha ribadito da parte sua che che gli USA “sono pronti a rispondere a nuove aggressioni iraniane”.

La poltica Italiana nei confronti dell’IRAN, un nostro importante partner commerciale, è sempre stata piuttosto accomodante, in contrasto con l’intransigenza americana: vero è che da parte americana hanno cercato di evitare rotture, concedendo all’Italia numerose deroghe e numerosi rinvii: ma i nodi si stanno fortemente avvicinando al pettine.

Anche nei confronti del Venezuela, mentre Trump ha sempre definito illegittimo il governo Maduro, e sostenuto l’ormai squalificato Guaidò, il Governo Italiano ha sempre mantenuto una posizione di equidistanza, limitandosi a chiedere nuove elezioni a Caracas, finalmente libere da ogni ipotesi di brogli – non sembri poco, dato che ad esempio per Lukashenko non c’è stata alcuna presa di posizione ufficiale italiana, essendosi Di Maio riparato dietro lo scudo europeo.

Tutto questo potrebbe rivelarsi alla fine merce di scambio in una partita delicata, in cui il vero problema è dato dalla Cina, dalla Via della Seta, ovvero dal rapporto preferenziale instauratosi tra Roma e Pekino che consente ai cinesi di ‘invadere’ l’Europa, investendo in infrastrutture e scalzando competitor d’oltre oceano. Anche l’utilizzo di tecnologie cinesi (il famoso e famigerato 5G) è un duro colpo per gli Americani, o almeno potrebbe esserlo se non si verificasse un ripensamento.

Se queste sono le questioni sul tavolo (staccata appare la questione Vaticana, che a propria volta inquieta pesantemente Trump) i risultati della visita, che ovviamente saranno di compromesso, ci diranno se l’Italia sta effettivamente cercando di ritagliarsi una posizione propria nel quadro internazionale, o se la Voce del Padrone riporterà a cuccia il “fedele alleato” mangiaspaghetti.

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