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Già in luglio un caso di Sclerosi Multipla a carico di un volontario durante la sperimentazione del Vaccino Astrazeneca Già in luglio un caso di Sclerosi Multipla a carico di un volontario durante la sperimentazione del Vaccino Astrazeneca
Comunità scientifica in affanno: si tenta di minimizzare il significato delle reazioni avverse al vaccino anti-Covid19: ma con 20 milioni di vaccinati avremmo ben... Già in luglio un caso di Sclerosi Multipla a carico di un volontario durante la sperimentazione del Vaccino Astrazeneca

Comunità scientifica in affanno: si tenta di minimizzare il significato delle reazioni avverse al vaccino anti-Covid19: ma con 20 milioni di vaccinati avremmo ben 400 casi di mielite trasversa…

Solo l’improvviso interesse di alcuni giornali statunitensi ha permesso che l’opinione pubblica venisse a conoscenza del caso di mielite trasversa e del blocco della sperimentazioni sull’uomo del vaccino Astrazeneca.

Difatti, senza che nessuno ne avesse sentore, già in luglio era accaduto un fatto analogo.

Un volontario aveva manifestato gravi disturbi neurologici, la sperimentazione era stata momentaneamente sospesa, fino alla diagnosi di “sclerosi multipla” che era stata considerata malattia pregressa rispetto all’inoculazione del vaccino.

Ma il secondo caso, analogo, ha messo in grave difficoltà tanto Astrazeneca quanto i fautori della pratica vaccinale quale strumento principe per la prevenzione delle malattie virali (in contrapposizione con chi ritiene che debba essere sostenuto il sistema immunitario nella sua interezza).

Astrazeneca è ovviamente in difficoltà con gli investitori, preoccupati che i loro denari siano gettati al vento a causa dell’inaffidabilità del preparato testato in questi mesi.

La comunità scientifica, dal suo canto, cerca di sottolineare come la pubblicità data a tutta la vicenda indichi la serietà e la sicurezza delle procedure adottate. Ma in realtà è la prima volta che questo succede, ed è assai probabile che in precedenza le sperimentazioni abbiano avuto un corso assai più disinvolto. Lo prova in particolare una dichiarazione del direttore scientifico dello Spallanzani, Ippolito, secondo cui “nella letteratura dei vaccini, anche in quello anti-influenzale, si trovano casi di insorgenza della mielite trasversa”.

Affermazione del tutto inedita sulla bocca di un esponente ‘vaccinista’, e molto comune, invece, nella letteratura free-vax.

Nel manuale MSD, (testo di riferimento della medicina ufficiale) si legge, a conclusione di uno studio approfondito a cura del professor Michael Rubin: “A volte si sviluppa (la mielite) dopo un’infezione virale o dopo una vaccinazione”.

Il meccanismo che attiva la malattia è ritenuto (anche se non ci sono conclusioni definitive) quello della “reazione autoimmune”, quando cioè il sistema immunitario impazzisce e riconosce come nemici da neutralizzare le proprie stesse cellule.

Ma c’è un’altra considerazione che nessuno sta facendo. Se è vero che la mielite trasversa si manifesta in un range 1/250.00 – 1/.000.000 all’anno (dati USA) una sperimentazione su un campione di 50.000 che dà già, ammettiamo, 1 positivo, significa un aumento di 5 volte, minimo, dell’incidenza. Se è vero che la vaccinazione anti-covid dovrebbe diventare pratica di massa, possiamo fare un rapido calcolo: 20 milioni di vaccinati, 400 vite distrutte.

Di sicuro la popolarità delle vaccinazioni sta scendendo a picco nella coscienza popolare.

Franco Slegato