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“Ucraina, era tutto scritto nel piano della Rand Corp”    Il Manifesto lo censura, e l’esperto di conflitti se ne va “Ucraina, era tutto scritto nel piano della Rand Corp”    Il Manifesto lo censura, e l’esperto di conflitti se ne va
Manlio Dinucci documenta i piani NATO per attaccare la Russia, e il giornale dell’ex-sinistra gli rifiuta la pubblicazione Sulmona, 19 Aprile Con colpevole ritardo,... “Ucraina, era tutto scritto nel piano della Rand Corp”    Il Manifesto lo censura, e l’esperto di conflitti se ne va

Manlio Dinucci documenta i piani NATO per attaccare la Russia, e il giornale dell’ex-sinistra gli rifiuta la pubblicazione

Sulmona, 19 Aprile

Con colpevole ritardo, ma riceviamo solo oggi la notizia, ci occupiamo di un fatto che riassume in sé molti significati.

Manlio Dinucci, giornalista esperto di conflitti internazionali, (https://www.globalresearch.ca/author/manlio-dinucci) ha lasciato, il 3 di marzo di quest’anno, la redazione del quotidiano “Il Manifesto”, dopo che la direttrice Norma Rangeri gli aveva censurato un documentato ed impeccabile servizio relativo alla guerra Russia-Ucraina.

Ecco come Dinucci annuncia il suo addio:

L’8 marzo, dopo averlo per breve tempo pubblicato online il Manifesto ha fatto sparire nottetempo questo articolo anche dall’edizione cartacea, poiché mi ero rifiutato di uniformarmi alla direttiva del Ministero della Verità e avevo chiesto di aprire un dibattito sulla crisi ucraina. Termina così la mia lunga collaborazione con questo giornale, su cui per oltre dieci anni ho pubblicato la rubrica L’Arte della guerra.”

Dieci anni di collaborazione spazzati via non per cattivo esercizio della professione (per dire, capita a tutti, invecchiando, di perdere smalto…) ma anzi per aver DIMOSTRATO che la narrazione occidentale della guerra in Ucraina è del tutto fuorviante… cosa che a un giornale un tempo di estrema sinistra (“Il Manifesto, quotidiano comunista”) avrebbe dovuto solo confermare la giustezza di decine d’anni di battaglie… è qualcosa di inconcepibile.

Noi seguiamo da tempo Dinucci su www.mondialisation.ca, e non avevamo fatto caso che i suoi ultimi pezzi fossero originariamente pubblicati da Byoblu, anziché dagli ultimi arrivati fra i propagandisti NATO.

Il titolo della prima pagina che mettiamo a commento dell’articolo appare tristemente profetico: “L’asinistra”.

Appunto da mondialisation.ca riprendiamo il pezzo incriminato, la cui importanza balzerà subito a vostri occhi. Franco Slegato

Ucraina, era tutto scritto nel piano della Rand Corp

Il piano strategico degli Stati uniti contro la Russia è stato elaborato tre anni fa dalla Rand Corporation (il manifesto, Rand Corp: come abbattere la Russia, 21 maggio 2019). La Rand Corporation, il cui quartier generale ha sede a Washington, è «una organizzazione globale di ricerca che sviluppa soluzioni per le sfide politiche»: ha un esercito di 1.800 ricercatori e altri specialisti reclutati da 50 paesi, che parlano 75 lingue, distribuiti in uffici e altre sedi in Nord America, Europa, Australia e Golfo Persico. Personale statunitense della Rand vive e lavora in oltre 25 paesi. La Rand Corporation, che si autodefinisce «organizzazione nonprofit e nonpartisan», è ufficialmente finanziata dal Pentagono, dall’Esercito e l’Aeronautica Usa, dalle Agenzie di sicurezza nazionale (Cia e altre), da agenzie di altri paesi e potenti organizzazioni non-governative. 

La Rand Corp. si vanta di aver contribuito a elaborare la strategia che permise agli Stati uniti di uscire vincitori dalla guerra fredda, costringendo l’Unione Sovietica a consumare le proprie risorse nell’estenuante confronto militare. A questo modello si è ispirato il nuovo piano elaborato nel 2019: «Overextending and Unbalancing Russia», ossia costringere l’avversario a estendersi eccessivamente per sbilanciarlo e abbatterlo. Queste sono le principali direttrici di attacco tracciate nel piano della Rand, su cui gli Stati Uniti si sono effettivamente mossi negli ultimi anni.

Anzitutto – stabilisce il piano – si deve attaccare la Russia sul lato più vulnerabile, quello della sua economia fortemente dipendente dall’export di gas e petrolio: a tale scopo vanno usate le sanzioni commerciali e finanziarie e, allo stesso tempo, si deve far sì che l’Europa diminuisca l’importazione di gas naturale russo, sostituendolo con gas naturale liquefatto statunitense. In campo ideologico e informativo, occorre incoraggiare le proteste interne e allo stesso tempo minare l’immagine della Russia all’esterno. In campo militare si deve operare perché i paesi europei della Nato accrescano le proprie forze in funzione anti-Russia. Gli Usa possono avere alte probabilità di successo e alti benefici, con rischi moderati, investendo maggiormente in bombardieri strategici e missili da attacco a lungo raggio diretti contro la Russia. Schierare in Europa nuovi missili nucleari a raggio intermedio puntati sulla Russia assicura loro alte probabilità di successo, ma comporta anche alti rischi. Calibrando ogni opzione per ottenere l’effetto desiderato – conclude la Rand – la Russia finirà col pagare il prezzo più alto nel confronto con gli Usa, ma questi e i loro alleati dovranno investire grosse risorse sottraendole ad altri scopi.

Nel quadro di tale strategia – prevedeva nel 2019 il piano della Rand Corporation – «fornire aiuti letali all’Ucraina sfrutterebbe il maggiore punto di vulnerabilità esterna della Russia, ma qualsiasi aumento delle armi e della consulenza militare fornite dagli Usa all’Ucraina dovrebbe essere attentamente calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto più ampio in cui la Russia, a causa della vicinanza, avrebbe vantaggi significativi». È proprio qui – in quello che la Rand Corporation definiva «il maggiore punto di vulnerabilità esterna della Russia», sfruttabile armando l’Ucraina in modo «calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto più ampio» – che è avvenuta la rottura. Stretta nella morsa politica, economica e militare che Usa e Nato serravano sempre più, ignorando i ripetuti avvertimenti e le proposte di trattativa da parte di Mosca, la Russia ha reagito con l’operazione militare che ha distrutto in Ucraina oltre 2.000 strutture militari realizzate e controllate in realtà non dai governanti di Kiev ma dai comandi Usa.Nato. L’articolo che tre anni fa riportava il piano  della Rand Corporation terminava con queste parole: «Le opzioni previste dal piano sono in realtà solo varianti della stessa strategia di guerra, il cui prezzo in termini di sacrifici e rischi viene pagato da tutti noi». Lo stiamo pagando ora noi popoli europei, e lo pagheremo sempre più caro, se continueremo ad essere pedine sacrificabili nella strategia Usa-Nato.

The original source of this article is ilmanifesto.it

Copyright © Manlio Dinucci

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