Alzi la mano chi sa che in questi giorni nelle isole Barbados sono in corso colloqui di pace fra l’uomo di Washington Guaidò e il governo venezuelano. A favorire questi incontri il governo Norvegese. Un comunicato del ministero degli Esteri di Oslo ha reso noto il 7 di questo mese che “i rappresentanti dei principali attori politici del Venezuela hanno deciso di proseguire il processo di negoziazione facilitato dalla Norvegia” per “avanzare nella ricerca di una soluzione concordata e costituzionale per il paese”. Da parte sua, Juan Guaidó ha indicato che vuole passare alla fase negoziale perché “ogni giorno la situazione peggiora”. “La soluzione deve esserci subito“, ha aggiunto dopo aver preso atto del fallimento del suo tentativo di Colpo di Stato e del sostegno che i ‘descamisados’ venezuelani, continuano a manifestare al ‘dittatore’ Maduro. Questi ha da parte sua affermato che”il Venezuela vuole la pace” e ratificato la sua “richiesta di un dialogo nazionale per superare i conflitti”. “Chiedo pace – ha dichiarato – basta con le cospirazioni, la malvagità, i piani per destabilizzare il Venezuela, basta con le richieste di intervento militare, la guerra. Il Venezuela vuole la pace, il lavoro. Ribadisco il mio ordine alle Forze Armate Nazionali Bolivariane di porsi all’avanguardia guidando le lotte del popolo, per la dignità, l’indipendenza, lo sviluppo e la pace nazionale”. Dopo la Siria, il Venezuela. Il tentativo da parte dei centri di potere occidentali di controllare le zone di produzione del petrolio non sempre hanno successo.