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Sulmona: altrimenti ci arrabbiamo, Proietti vuol passare Teresa Nannarone a destra Sulmona: altrimenti ci arrabbiamo, Proietti vuol passare Teresa Nannarone a destra
Che ne è stato della vittoria politica? I Cinquestelle si mettono dalla parte di Proietti e contro la Nannarone per il ruolo di presidente... Sulmona: altrimenti ci arrabbiamo, Proietti vuol passare Teresa Nannarone a destra

Che ne è stato della vittoria politica? I Cinquestelle si mettono dalla parte di Proietti e contro la Nannarone per il ruolo di presidente del consiglio. Vista la vittoria “politica” annunciata trionfalmente dai “dimaiucci” e da tutti (tranne che da noi) adesso si vuole privilegiare un portatore di voti? Nel ruolo più importante dopo quello di sindaco?

Le motivazioni in realtà sono molto semplici e conoscendo un pochino il gruppetto di stelline sulmonesi ed i sistemi provinciali del luogo, possiamo ben sospettare che è tutta una questione di posizione. Perché il PD è, oggettivamente, la parte pulsante di questa vittoria, la quale, essendo ben vestita ma senza mutande, ed impostora, ha dovuto vestirsi un pochino di rosso con chiazze sbiadite rivoluzionarie di caffè, certo pronte ad esser cancellate al primo lavaggio a freddo. Mettere Teresa Nannarone alla presidenza sminuirebbe non tanto l’autiere pratolano “Attilio D’Andrea” (o il “Figlio di Lupi”), probabilmente intento (l’attila della lingua italiana come lo soprannominò il meetup amici Grillo) in una serale alfabetizzazione di recupero, onde poter esprimere quantomeno nome e cognome in modo corretto nel “consesso” sanfrancescano, ma sminuirebbe la “Nota Imprenditrice”, costretta a far foto in una prospettiva laterale e sfuocata.

Già finite le gite a braccetto, già ristretti i larghi sorrisi. Su Teresa Nannarone si tenta subito il sorpasso, un sorpasso incredibilmente a destra (di là viene Proietti). Complici del fattaccio anche Sbic e, indovina indovinello? Anche i renziani di Libera e Forte (i finanziatori “ri-mpinguanti” che decidono chi fa la stampa e che decideranno ogni cosa anche dietro le quinte, tutti ex gerosolimiani). Finalmente la vera conformazione (quella di prima) riprende la sua forma, soltanto esautorata del capo iniziale. Un po’ come tagliare la testa al serpente e vederlo continuare a muoversi, stavolta senza direzione e nel caos di spasmi dolorosi.

Proprio per le evidenti lacune professionali, strutturali e contraddizioni ideologiche, dovrebbe essere ovvio che il posto della presidenza spetti a Teresa Nannarone, non ci dovrebbe essere nemmeno da discutere. E’ una donna valente in primis e le altre donne valenti dovrebbero difenderla (o no?): nessun appoggio dalla Di Girolamo (5stelle)? Nessun appoggio dalla Di Marzio (Libera e Forte)? Nessun appoggio dalla Di Nisio (Sbic)? Tutte contro, nessuna parola di conforto. Ma questo fatto è il meno, perché la questione politica è dirimente: senza il PD oggi Di Piero & sigaro starebbero a spasso in bicicletta, non solo, non ci sarebbe stata nemmeno l’ombra di un gruppo politico. Fino a pochi mesi fa Cinquestelle mendicava; ci sono ancora tutte le porte consumate dalle nocche del povero D’Aloisio (persino quella di Gerosolimo), Sbic deprimeva e sbriciolava e Libera e Forte starebbe con Gerosolimo.

Solo nell’ottica di vincere è nato questo gruppo disparato e “disparati”. Un gruppo che, visti i protagonisti, sarebbe impossibile vedere insieme in qualunque altra epoca. Il ruolo della Nannarone deve essere importante, deve significare. Non ci sono dubbi. La clamorosa spaccatura iniziale che vede un pareggio (5 contro 5: domani probabilmente dovrà decidere Di Piero nel primo Consiglio che si delinea già caldo), finirà probabilmente in ipocrisia, ma il punto resterà, e qualcuno, comunque vada, rimarrà scontento, ingerendo il “germe” di un’infiammazione polmonare che, in confronto, il Covid è roba da ridere.

Mirko Mocellin