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Suicidi: non vanno ignorati Suicidi: non vanno ignorati
Marisa Di Persio - Psicoterapeuta Vorrei provare a dare un volto a questi drammi che passano più o meno inosservati. Leggevo su alcuni quotidiani:... Suicidi: non vanno ignorati
Marisa Di Persio - Psicoterapeuta    

Vorrei provare a dare un volto a questi drammi che passano più o meno inosservati.

Leggevo su alcuni quotidiani: un ministro tedesco si è ucciso per lo stress da Coronavirus; un ragazzo di 29 anni ha perso il lavoro a causa del Coronavirus, perché l’azienda ha chiuso e si è tolto la vita. Poi si legge che il ragazzo soffriva di depressione. Questo è il dato che vorrei cogliere e mettere in evidenza. La storia ci insegna, e per fortuna oggi abbiamo gli strumenti per capire, cosa accade durante un periodo di quarantena alla collettività o meglio cosa accade ad ogni singolo individuo e come reagisce emotivamente a quel dato evento.

Ci sono persone vulnerabili che la società ha il dovere di tutelare. Certo, le cause del suicidio sono complesse e non è mai una sola. Si arriva a distruggere la propria esistenza quando la mente non riesce a trovare vie d’uscita. A causa di ciò, queste persone possono vedere il virus e la quarantena come una minaccia per il futuro. Il rischio è che l’evento stressante possa essere la goccia che fa traboccare il vaso. Possono iniziare a percepire che non c’è una via d’uscita, che il futuro è incerto, a tal punto che ci si possa sentire senza speranza. Il fattore che rende un evento traumatico è costituito dalla sensazione soggettiva della persona di sentirsi più o meno minacciato. Quindi la capacità di elaborare il trauma dipende dal singolo soggetto, dalla storia personale, dalla resilienza, nel non sentirsi impotenti di fronte ad un evento nuovo o davanti ad un cambiamento.

E. Munch – Disperazione

Dagli studi fatti sui soggetti che hanno vissuto delle esperienze traumatiche, come ad esempio genocidi, guerre, torture politiche, stermini, si è visto che fa differenza se l’evento traumatico è causato da cause naturali, come può essere il nostro caso. Il virus è qualcosa indipendente dall’uomo. Quindi non c’è la responsabilità umana. Questo può essere paragonato al terremoto, e come tale, è importante che la collettività possa condividere l’esperienza e che ci sia un genitore “lo Stato” responsabile e che si occupi di ogni singolo soggetto e che nessuno venga lasciato solo o indietro.

Visto che noi Italiani siamo un popolo che riconosce l’importanza della collettività e quanto il sostegno possa essere importante, è bene che lo Stato faccia sentire la propria presenza rassicurando e dando notizie certe, è anche vero che dovremmo imparare a vivere nell’incertezza e che eventi che stiamo vivendo ora si possano ripetere.

Dott.ssa Marisa Di Persio

La dott.ssa Di Persio ha lo studio a Pescara.
Per contatti  dipersio.ma@gmail.com