“Società Italiana di pediatria: vaccinare gli Under 19”. Dei danni collaterali chi se ne frega?
BLOGCoronavirusSanitàScienza 23/06/2021 Franco Slegato
Utilizzare bambini e ragazzi nella sperimentazione di massa, questa la richiesta dei nipotini di Mengele
BLOG: “I nipotini di Mengele” a cura di Franco Slegato
Per quanto fino a ieri non risultasse in alcun modo che la pediatria si occupi di curare i ragazzi over 14 (e dai sei anni in avanti è normale portare i bambini dal medico di base) la terribile pandemia Covid 19 ha evidentemente modificato il livello di competenza e il diritto di intervento degli specialisti.
Difatti, la Società Italiana di pediatria annuncia che “per contrastare l’attuale pandemia si necessita di un intervento vaccinale globale, in tutte le età e in tutti i Paesi del mondo”. E’ dunque necessaria “la vaccinazione Covid-19 per tutti i bambini e gli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni privi di controindicazioni per gli specifici vaccini autorizzati per età”.
“Per questo é indispensabile procedere con la vaccinazione degli under 19”.
Le cifre sparate dalla SIP sono apparentemente preoccupanti: quasi 638mila casi di bambini e adolescenti contagiati con 26 decessi.
Ora si da il caso che fra gli under 14, ossia la categoria che dovrebbe riguardare questi “scienziati”, i morti o anche solo i ricoveri per COVID a noi risultassero essere zero.
Ma la SIP, capitanata oggi da una professoressa dell’Università di Napoli, Annamaria Staiano (il suo predecessore, un livornese, voleva la vaccinazione pediatrica obbligatoria per l’influenza come misura anticovid, di questa sciocchezza, per fortuna, si son perse le tracce) ha capito prima di tutti che da zero a diciannove anni si può creare un bacino infettivo, e che quindi bisogna vaccinare tutti i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti.
Come si vede da pediatra, esperto di crosta lattea e carenze vitaminiche (oltreché di altre patologie infantili) a virologo-epidemiologo è un attimo.
Di fronte a una ‘vaccinazione’ che si trova, per precisa ammissione di virologi, epidemiologi e case farmaceutiche, in una fase sperimentale, e le cui conseguenze a medio e lungo termine sono a tutt’oggi ignote (mentre quelle a breve termine sono purtroppo conosciute, anche se nascoste) questi signori non si fanno neppure sfiorare dal dubbio. Neppure a fronte di prese di posizione nette di moltissimi loro colleghi in tutto il mondo.
No, per questi geni della medicina, per questi grandi scienziati, la possibilità che i bambini divengano positivi asintomatici (comunque remota) è sufficiente a far correre loro, in massa, rischi sconosciuti…
Poi se vi chiamiamo “i nipotini di Mengele” non ve la prendete eh?
N. B. Secondo i nipotini di Mengele, nel dettaglio, sul totale dei casi positivi under 19 il 5,5% (231.338) con 11 decessi, riguarderebbe la fascia di eta’ 0-9 anni, mentre il 9,6% (406.460) con 15 decessi riguarda la fascia di eta’ 10-19 anni.
COME SI TRUCCANO I DATI….
Ecco alcuni casi di decessi “dovuti al Covid19” nelle statistiche dei nipotini di Mengele
Ausl di Modena. Bambina di 11 anni morta ‘col Covid19’. Era ricoverata al Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Sulla piccola paziente, fanno sapere dall’Ausl di Modena, il Covid si è innestato su un quadro compromesso da tempo per una patologia grave. Aveva solo 11 anni Yousra Assaban, residente a Finale Emilia, frequentava la prima media alle Frassoni.
MODENA . Mario Ruocco: Il ragazzino si era negativizzato al tampone molecolare, ma il suo fisico non è riuscito a superare gli strascichi della malattia. ( O magari del bombardamento di cortisone? O di cure sperimentali?)
GENOVA
Una bambina di 10 anni, originaria di Crema, è morta all’ospedale Gaslini per Covid. Lo ha reso noto il nosocomio con una nota. La vittima, tra le più giovani del Covid in Italia, era un soggetto un fragile: era affetta da sindrome autoinfiammatoria sistemica, caratterizzata da vasculite ed immunodeficienza (deficit di ADA2) su cui si è innestata la polmonite da Covid 19.
IMOLA
Lutto a Imola dove si registra la morte di una bambina di 12 anni: la piccola era stata ricoverata all’ospedale Sant’Orsola dopo aver contratto il Covid che ha aggravata una situazione già compromessa da numerose patologie congenite. Così non c’è stato nulla da fare per la bambina, figlia di una coppia di immigrati, che è morta nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale del capoluogo.
Ci fermiamo qui, dovrebbe essere tutto chiarissimo.
La Società italiana di pediatria ha ricevuto in tre anni 110.000 euro di contributi dalle case farmaceutiche, ed è da sempre il massimo sponsor delle vaccinazione pediatriche obbligatorie.
Franco Slegato
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