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L’Aquila – I Soci dipendenti della cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti – in una nota – intendono, ancora una volta, dissociarsi da quanto affermato dal...

L’Aquila – I Soci dipendenti della cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti – in una nota – intendono, ancora una volta, dissociarsi da quanto affermato dal sindacalista Simone Tempesta (ieri ha denunciato il mancato pagamento ai 200 lavoratori dello stipendio di novembre, dicembre e della tredicesima mensilità ndr). Ad onor di cronaca, si precisa che, a seguito della decisione assembleare del 14 dicembre 2015 e al fine di far fronte ad una crisi aziendale, i soci decisero all’unanimità di ricapitalizzare la cooperativa rinunciando ad un importo pari alla tredicesima mensilità (criterio utilizzato per rendere la stessa rinuncia equa alle ore lavorate durante l’anno). A tal riguardo nel dicembre 2016, ci si trovava a discostarsi dalle stesse dichiarazioni del suddetto. I soci dipendenti portano a conoscenza che, nell’assemblea del 16 dicembre 2019, il consiglio di amministrazione ha comunicato le probabili difficoltà circa il pagamento della tredicesima mensilità dovute a tempistiche tecniche legate ad enti terzi, impegnandosi a ridurre i tempi d’attesa. Il giorno 3 gennaio, la presidente Annalisa Manella, con messaggio diretto a tutti i soci, si scusava per il disagio arrecato, portando a conoscenza che il pagamento della tredicesima mensilità sarebbe avvenuto entro il sette gennaio cosi come verificabile da versamenti bancari. Tali circostanze e le dichiarazioni rese dal sindacalista Tempesta, senza tener conto di quelle che sono le modalità di gestione poste in essere dal nuovo C.D.A. che, sin dal primo periodo d’insediamento ha regolarizzato le tempistiche relative ai pagamenti, instaurando un clima di sicurezza retributiva che garantisse ai lavoratori maggiore stabilità economica rispetto alle gestioni precedenti, ledono l’immagine della cooperativa e di ciascun socio-dipendente che quotidianamente si impegna al fine di garantire un servizio concreto e professionale alla collettività. Inoltre, si porta a conoscenza che, il su citato sindacalista avrebbe operato senza attenersi alle modalità comportamentali che un sindacato dovrebbe porre in essere prima di avallare eventuali comunicazioni ricevute. Pertanto, datasi la recidività di tali dichiarazioni, si invita il Sig. Tempesta a verificare in maniera adeguata le reali condizioni attinenti alla cooperativa, in modo da non diffondere false informazioni solo per costruirsi un momento di notorietà.

I soci dipendenti.

Anche il Il Consiglio Di Amministrazione della Società è intervenuto con una nota sulla vicenda “Le dichiarazioni rese dal segretario provinciale della FIALS, infatti, non corrispondono al vero, ed appaiono oltremodo strumentali al fine di rendere un’immagine negativa della nostra Cooperativa Sociale. Si precisa che la tredicesima mensilità è stata già pagata, per la mensilità di novembre, come già comunicato in data 3 gennaio ai soci per le vie brevi sarà corrisposta inizio settimana e per la mensilità di Dicembre le cui buste paga sono ancora in elaborazione verranno pagate con la solita cadenza . Le circostanze a cui si riferisce il Sig. Tempesta, non riferibili all’anno 2019, ma relative unicamente al periodo 2015-2016, annualità nella quale, a causa di una crisi di liquidità, la Società si vide costretta, a seguito di espressa rinuncia dei soci lavoratori nell’ambito della assemblea societaria, a non corrispondere la tredicesima ai soci-dipendenti. Tali circostanze portarono quattro, e solo quattro, dei soci-dipendenti della Società ad adire in Tribunale per vedersi riconosciuto quanto da essi stessi rinunciato in regolare assemblea ordinaria dei soci del 14.12.2015 . Tali circostanze, peraltro, sono tutt’oggi oggetto di contenzioso pendente davanti alla Corte di Appello di L’Aquila, della quale si attende la pronuncia. Il comportamento tenuto dal sindacato appare oltremodo grave laddove si consideri che, in violazione del corretto rapporto che dovrebbe avere una organizzazione sindacale nei confronti di un datore di lavoro che opera nel sociale, la stessa organizzazione sindacale, prima di diffondere notizie false e tendenziose, avrebbe dovuto rapportarsi con la società medesima per verificare la fondatezza delle informazioni avute ed eventualmente trovare soluzioni ove vi venisse riscontrata una criticità, in quanto non si riscontrano nessuna richiesta di incontro o chiarimento da parte del sindacato. Senza contare, poi, che la stragrande maggioranza dei soci-dipendenti, ad eccezione di quattro soggetti, si sono già dissociati da quanto falsamente riportato nell’articolo. Peraltro il successivo articolo apparso in data 9.1.2020 rappresenta, ancora una volta, un uso distorto del mezzo della stampa da parte del sindacato il quale, nella persona del sig. Tempesta, non solo non tiene in considerazione quanto dichiarato dai soci-lavoratori nel loro comunicato rispetto a n. 4 iscritti al predetto sindacato ma, evidentemente, non conosce ( e ciò è ​piuttosto grave) il nostro ordinamento giuridico che prevede tre gradi di giudizio, e si è ancora in attesa delle definizione del secondo grado. Se il sindacato pensa di risolvere questioni demandate all’autorità giudiziaria con l’utilizzo strumentale dei mezzi di informazione commette un errore estremamente grave sia sotto il profilo etico che sotto il profilo dell’immagine stessa del sindacato e, tale condotta, verrà sicuramente portata all’attenzione della Segreteria Nazionale della FIALS per avere contezza se tale comportamento costituisca il principio ispiratore del sindacato. La Società si sente estremamente rammaricata per la cattiva immagine che della stessa è stata data ai propri concittadini, soprattutto considerando gli enormi sforzi che la stessa quotidianamente affronta per offrire un servizio tanto importante per il tessuto sociale della cittadina, sia dal punto di vista umano che dal punto di vista occupazionale.”