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 L’Aquila – Sono ore difficili per i dipendenti la società AMA che ieri sera hanno occupato la sede per mitigare l’azzeramento della contrattazione di...

 L’Aquila – Sono ore difficili per i dipendenti la società AMA che ieri sera hanno occupato la sede per mitigare l’azzeramento della contrattazione di secondo livello cioè un taglio di 300-400 euro al mese dal 1° gennaio. Vengono chieste le dimissioni dell’Amministratore Unico Giammarco Berardi.

“Prendiamo atto, con una buona dose di sconcerto, – è la nota congiunta di Cgil, Uil, Cisl, Ugl e Faisal Cisal – dell’assunto davvero singolare che vedrebbe le organizzazioni sindacali – in buona compagnia del sindaco dell’Aquila, degli assessori, del consiglio comunale – avere male inteso gli ultimi accadimenti. E già, secondo l’opinione della signoria vostra, sembrerebbe che in occasione della seduta consiliare del 15 novembre scorso, successivamente al verbale sottoscritto alla presenza dei lavoratori, tutti – ma proprio tutti – abbiano male interpretato l’operato del Sindaco che, evidentemente, la signoria vostra valuta come privo di effetti: sembrerebbe, quindi, che non vi sia stata alcuna mediazione e che tutti nel periodo natalizio abbiano sognato la ‘soluzione ponte’ sino al 31 gennaio 2020, ovvero sino a fine febbraio a fronte del rispetto di alcune condizioni. È probabile, quindi, che da parte nostra, ossia da parte della platea appena menzionata, si sia dinanzi ad un abbaglio e che chi sostiene il contrario verrà annoverato nella storia come genio incompreso o statista”

Prendiamo altresì atto che si ripropongono le posizioni già espresse settimane fa ed il risultato è che, necessariamente da parte nostra, dobbiamo ribadire che quella Delibera, la n.460 del 23/10/2019 presentava:

  • l’incongruenza rispetto a quanto sostenuto dalla Relazione Tecnica sul costo standard, già acquisita e votata dal Consiglio Comunale con conseguente necessaria nuova e diversa valutazione dello stesso costo standard e relative ricadute negative su Ama anche rispetto ai controlli della Corte dei Conti e del Ministero Infrastrutture e Trasporti (la definizione del costo standard segue criteri legislativamente previsti);
  • il rischio concreto di contenzioso che esporrebbe pesantemente Ama già oggi investita dall’avvio di alcune azioni legali non essendovi i presupposti giuridici che erano stati teorizzati per la cancellazione tout court della contrattazione aziendale;
  • un evidente contrasto con i provvedimenti precedenti che peraltro si ritrovavano riportati nella medesima delibera.

Appare evidente- prosegue la nota – che in aggiunta alle valutazioni su quella delibera sarebbe inutile ripartire dalle rispettive posizioni iniziali senza tener conto dei successivi passaggi poiché tutto ciò riaccenderebbe un clima pesantemente negativo tra i lavoratori, rendendo vano il percorso avviato. Tutto ciò, peraltro, sta vanificando il positivo risultato appena raggiunto in seno al Bilancio della Regione Abruzzo che assicura ‘400mila euro per i lavoratori di Ama spa’, una somma quindi utile per la rimodulazione della contrattazione aziendale, sempre che da parte nostra non si sia, ancora una volta, male interpretata la dichiarazione pubblica resa in tema del Sindaco”,

Poiché riteniamo – concludono – supportati dall’etica e non solo dalle norme – che non rientri tra i compiti di un Amministratore Unico la ricerca spasmodica del protagonismo e del conflitto con il Socio Unico e con i dipendenti, invitiamo la signoria vostra a porre fine a tali azioni di contrasto che nulla hanno a che fare con il miglioramento dei servizi per i cittadini”.

O.N.