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Sgarbi al CDX in crisi: la “pista” giusta con Morgan, ma la via è già tracciata Sgarbi al CDX in crisi: la “pista” giusta con Morgan, ma la via è già tracciata
Potrebbe essere la pista giusta quella indicata da Vittorio Sgarbi, relegato dal coordinatore Formichetti nel sottoscala del Centrodestra, con l’inserimento del noto showman Morgan... Sgarbi al CDX in crisi: la “pista” giusta con Morgan, ma la via è già tracciata

Potrebbe essere la pista giusta quella indicata da Vittorio Sgarbi, relegato dal coordinatore Formichetti nel sottoscala del Centrodestra, con l’inserimento del noto showman Morgan fra i molti concorrenti a candidato sindaco del variegato e multi vitaminico centro destra sulmonese. In effetti il CDX potrebbe fare una mezza lista solo di candidati a questa carica, questione che già fa riflettere sul grado di unità e collaborazione fra gli attori di questa parte politica a livello locale. Lo slogan del futuro candidato milanese a Palazzo San Francesco potrebbe essere: sesso, droga e rock’n’roll, per citare un noto detto dei magnifici fine anni sessanta, e la lista potrebbe nomarsi “Compagni di sbronze” in onore a Charles Bukowski anche se, sotto questo aspetto l’ex cantante e conduttore di “Xfatton” dopo una accurata valutazione, è risultato non essere quello con tasso alcolemico più alto nel panorama social/politico sulmonese.

Ma la situazione politica in città è molto complessa soprattutto sondando un certo “sottobosco” di elettori inquieti e insoddisfatti e politici controcorrente che potrebbero rivelarsi pericolosi per Andrea Gerosolimo, pronto a candidarsi in prima persona a sindaco con un’ampia coalizione di liste varie ed eventuali, che non solo potrebbe non vincere a mani basse come ci si aspetterebbe, e nemmeno a mani alzate (volessimo fare una battuta) ma per il rotto della cuffia.

Il clima si fa sempre più incandescente, merito anche di un’estate alle porte che sarà, inusualmente, di campagna elettorale, e il sottobosco potrebbe rivelarsi un piacevole albero d’ombra che aiuterebbe alcuni a mantenere le idee al fresco (solo le idee) per non farsi plateali autogol. Come ad esempio hanno fatto i Cinquestelle governativi sulmonesi che tutti insieme (tre unità meno il marito) in una recente conferenza stampa in presenza di una malinconica ma nota imprenditrice e appassionata di teatro Gabriella Di Girolamo, hanno nuovamente sentenziato che loro, essendo trasparenti, non ci rinunciano al simbolo come farà il PD, perché (a differenza loro) non sono ipocriti. In effetti sono molto più diretti e sinceri, quando si impadroniscono dei registri del Meetup, gruppo grillino sulmonese non schierato col sindaco Casini, e cambiano le serrature delle porte notte tempo. In realtà più che trasparenti sono, piuttosto, trapassanti, visto il crollo di consensi in seguito alle (non)azioni della senatrice, disastrosa politicamente a livello locale. Anche perché non avendo voti, al Cinquestelle governativo sulmonese (quattro unità visibili fino ad ora) non restava che fare pressioni dall’alto sul PD locale per propinargli un’alleanza salva faccia. Alla faccia della transizione ecologica!

Ma torniamo al sottobosco. Chi c’è nel sottobosco? Chi sono questi politici ed elettori che vogliono veramente cambiare le cose a Sulmona? Lo sapremo presto. Del resto per chi volesse approfondire non dovrebbe fare altro che leggere gli articoli di Rete Abruzzo per capire dove sta il nuovo che avanza, osteggiato, e il vecchio che s’aggrappa a parti d’intimo interesse, e addirittura alla stelletta del berretto di Che Guevara, che nemmeno dentro al cappello ce lo potresti mettere il bimbo Vanoisio.

La via è tracciata quasi per intero ma l’orizzonte è ancora occultato da una nebbiolina tipica delle stagioni afose. Quando si diraderà, vedremo vincitori e vinti, nella speranza che per una volta almeno, sia il bene per Sulmona a far trionfare l’uomo giusto e a far decadere l’indegno.

Mirko Mocellin