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Sentenza storica assolve Walter De Benedetto: coltivava marijuana a scopo terapeutico Sentenza storica assolve Walter De Benedetto: coltivava marijuana a scopo terapeutico
Sono stati in molti in diverse città a sostenere con dei sit-in la campagna #ioStoConWalter e gli è stata persino dedicata a una canzone... Sentenza storica assolve Walter De Benedetto: coltivava marijuana a scopo terapeutico

Aveva iniziato a coltivarsi cannabis nel giardino a scopo terapeutico Walter De Benedetto, un malato in forma grave di una artrite reumatoide. Accusato di spaccio è stato oggi assolto dal giudice del tribunale di Arezzo.

“Ce l’abbiamo fatta – hanno detto i legali Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti, uscendo dall’aula tra gli applausi – Walter è stato assolto perché dichiarato non colpevole di voler spacciare quanto invece aveva necessità di consumare per uso terapeutico”.

Dopo un blitz dei carabinieri Walter De Benedetto era tato arrestato due anni fa dopo che i militari avevano scoperto in casa sua una serra adibita alla coltivazione di piantine di cannabis.

La dose fornitagli dal servizio sanitario (un grammo al giorno) non era sufficiente. Problema che riguarda moltissimi malati, per questo la battaglia di Walter è diventata la battaglia di molti. “Il dolore non aspetta – ha sempre detto Walter, appellandosi più volte anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – mi assumo la mia responsabilità, mi sento a posto con la mia coscienza”.

Sono stati in molti in diverse città a sostenere con dei sit-in la campagna #ioStoConWalter e gli è stata persino dedicata a una canzone “Matto” di Erriquez della Banda Bardò.

“Walter è assolto ma il caso non è chiuso, ce ne sono molti altri aperti e ce ne saranno ancora se non cambiano le leggi. La storia di Walter De Benedetto denuncia la finta guerra alla droga in atto nel nostro paese” rilancia ora Antonella Soldo, coordinatrice della campagna Meglio Legale.

Per questo si chiede di aprire la produzione di cannabis terapeutica anche a privati, semplificare la burocrazia e formare i medici. “Sono questi i passi fondamentali – conclude Soldo – che serve mettere in campo affinché altri pazienti non si trovino nuovamente ad affrontare l’iter giudiziario che ha dovuto percorrere De Benedetto”.

La ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone afferma che “questa sentenza è naturale, ovvia, scontata così come sono irrazionali le argomentazioni di chi dice che i malati hanno accesso alla cannabis terapeutica in Italia e che va tutto bene”.
   
    Dopo aver ricordato che “in Italia ad oggi i malati sono costretti a battaglie legali perché abbiamo troppi legislatori che rifiutano pregiudizialmente un confronto nel merito”, la ministra Dadone invita “per l’ennesima volta a un atto di coerenza pubblica i detrattori della legalizzazione della marijuana che ritengono ‘cattivi maestri’ quelli a favore.

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