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Arrestata la presidente di una onlus per truffa Arrestata la presidente di una onlus per truffa
RICCIONE – Si è da poco aperta la voragine Bibbiano ed ecco un altro caso di “lucro” ai danni delle fasce più deboli: questa... Arrestata la presidente di una onlus per truffa

RICCIONE – Si è da poco aperta la voragine Bibbiano ed ecco un altro caso di “lucro” ai danni delle fasce più deboli: questa volta a fare le spese di tristi approfittatori sono le donne abusate.

I carabinieri di Riccione hanno infatti arrestata la presidente della associazione di antiviolenza e antistalking “Butterfly”, il cui nome è trapelato solo in tarda serata, finanziata con soldi pubblici, che avrebbe dovuto occuparsi delle vittime di violenza di genere. La donna, Clarissa Matrella, trentacinquenne e originaria di Foggia, è ora agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa, estorsione e malversazione.

Il capitano della locale stazione dei carabinieri, il capitano Califano, da noi raggiunto telefonicamente, ha sottolineato la gravità dei reati imputatile. La truffa ha anche l’aggravante di distrazione di fondi pubblici ad uso e consumo personale, perché l’associazione aveva in gestione una “casa rifugio” concessale dal Comune di Cattolica, e quindi dei fondi: utilizzava gli introiti per banali utilizzi quali andare dal parrucchiere o farci i propri personalissimi acquisti e pagarci l’affitto. Il sindaco pentastellato di Cattolica, Mariano Gennari si dice “sorpreso e sconcertato” nell’apprendere i retroscena della vicenda.

Le indagini erano scattate, in realtà, due anni fa, quando nel dicembre 2017 alcune donne avevano sporto querela contro la presidente dell’associazione. Secondo gli inquirenti, la Matrella, anziché svolgere il compito di assistenza, si sarebbe approfittata delle ospiti inducendo le donne vittima di violenze ad avvalersi di vari servizi a pagamento estorcendo denaro millantando di essere una detective (i carabinieri hanno trovato nei locali della onlus dei kit elementari di investigazione) e di avere conoscenze che avrebbero potuto orientare i processi al fine di ottenere l’affidamento dei figli.

A seguito delle querele e dell’avvio delle indagini la Butterfly era stata chiusa un anno fa. Oggi l’arresto: quello che emerge è un quadro di accuse assai gravi poiché la Matrella, laddove non soddisfatta dalle vittime nelle proprie richieste in danaro, sarebbe passata alle minacce di procedere alla produzione di documenti al fine di togliere alle donne l’affidamento dei propri figli. Le donne truffate e minacciate sarebbero una ventina e l’attività di truffa ha fruttato alla donna un’ingente rendita. Il quadro probatorio è molto significativo. Ora tutto passa nelle mani del magistrato.

Ariel

foto: by RiminiToday