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Relazioni reali vs relazioni virtuali: quale domani per l’umano di oggi? Relazioni reali vs relazioni virtuali: quale domani per l’umano di oggi?
Mutazioni e cambiamenti di vita senza precedenti storici per le nostre generazioni.Eppure dobbiamo ammettere che già negli ultimi decenni, ovvero da quando le relazioni... Relazioni reali vs relazioni virtuali: quale domani per l’umano di oggi?
di Yari Ferrone - Psicologo         

Mutazioni e cambiamenti di vita senza precedenti storici per le nostre generazioni.
Eppure dobbiamo ammettere che già negli ultimi decenni, ovvero da quando le relazioni virtuali hanno cominciato ad occupare un grande spazio nelle nostre vite, le dinamiche interpersonali si sono ritrovate a rivisitare i significati che le sostengono.
Difatti, mentre fino alla fine degli anni 90 era necessario uscire per incontrarsi, con l’ inaugurazione del nuovo millennio innumerevoli sono state le persone che per interagire cominciavano a rincasare.

Inutile negare che i social network hanno parzialmente sostituito le piazze e che il piacere di avere un’interazione diretta con l’altro ha cominciato a venirne meno.
Le relazioni virtuali, sostenute dai profili personali, hanno forse generato l’illusione di esprimere e modellare la propria identità in quanto agevolati oppure protetti da uno schermo.
A lamentarsi e a provare un sentimento di smarrimento sono state le vecchie generazioni abituate ad interfacciarsi in maniera diretta, verbalizzando critiche da intendersi forse come tentativi camuffati di lamentarne un’ incapacità di adattamento.
Ma indirettamente e rapidamente il progresso tecnologico, con l’avvento degli smartphone, è riuscito a ridare mobilità anche alle relazioni virtuali che forse, nonostante la notevole quantità di utilizzo mantenuto, hanno ripopolato anche un po’ le vecchie piazze!

Immagine tratta da un amarcord sul social facebook
“Lost in location” di D. Palesse


Ciò nonostante, come tutti abbiamo potuto osservare fino a qualche giorno fa, la gran parte dell’ attenzione della gente sulle strade è rivolta maggiormente verso l’ ormai universale e tascabile dispositivo tecnologico. Solo in secondo piano troviamo le persone che accidentalmente finiscono per scontrarsi senza accorgersi, ricordandosi solo casualmente che l’ altro al di fuori del telefono continua imprescindibilmente ad esistere.

Essendo ora le relazioni virtuali piuttosto dominanti in una situazione di quarantena obbligatoria, è possibile che in questo momento storico ci si affatichi all’esclusività digitale a tal punto da risvegliare un rinnovato bisogno di autentica e reale vicinanza con un umano che magicamente torna ad essere “troppo umano?”

Dott. Yari Ferrone