ovidio news
Rappresaglia iraniana: 35 missili balistici contro due basi americane in Iraq. Distrutta la base di Al-An-Nasad. “80 morti fra i terroristi americani” secondo la TV di Stato, che mostra la fase di lancio dei missili. Militari italiani rifugiati nei bunker Rappresaglia iraniana: 35 missili balistici contro due basi americane in Iraq. Distrutta la base di Al-An-Nasad. “80 morti fra i terroristi americani” secondo la TV di Stato, che mostra la fase di lancio dei missili. Militari italiani rifugiati nei bunker
AP – “l’annunciatore della TV di Stato iraniana ha detto nelle prime ore del mattino (l’attacco è stato lanciato poco dopo l’una di notte,... Rappresaglia iraniana: 35 missili balistici contro due basi americane in Iraq. Distrutta la base di Al-An-Nasad. “80 morti fra i terroristi americani” secondo la TV di Stato, che mostra la fase di lancio dei missili. Militari italiani rifugiati nei bunker

AP – “l’annunciatore della TV di Stato iraniana ha detto nelle prime ore del mattino (l’attacco è stato lanciato poco dopo l’una di notte, ora di Teheran) che sarebbero morti 80 soldati americani ‘terroristi dell’esercito americano”.

Anche se non è provato, che gli almeno 34 missili balistici lanciati questa mattina dai Guardiani della Rivoluzione iraniani sulle basi statunitensi di Ail-an-nasad, nei pressi di Bagdad, e di Erbil ( Kurdistan irakeno, in cui è presente un contingente taliano che, da quanto si apprende da altre agenzie, si sarebbe rifugiato nei bunker antiarei all’inizio dell’attacco) abbiano avuto l’effetto devastante di cui al comunicato di Associated Press, che riferisce però fonti iraniane, (comunicato che nella sua versione più aggiornata è delle otto di questa mattina), l’attacco iraniano in risposta all’assassinio del Generale Suleimani segna evidentemente il punto di non ritorno della crisi fra l’uomo dal parrucchino giallo, alla guida della più grande potenza militare del mondo, e la potenza regionale più avanzata, sotto ogni punto di vista, del Medio Oriente.

La presenza in zona di Isarele, che come tutti sanno detiene, illegalmente, testate atomiche e la dichiarata volontà dei dirigenti di Teheran di coinvolgere questo fondamentale alleato degli USA in prossime, a questo punto inevitabili, operazioni di rappresaglia, tinge di colori foschi oltre ogni dire il futuro dei popoli della zona, e di noi tutti.

Se qualunque risposta iranianana avrebbe portato, secondo Trump, a un uso ‘sproporzionato’ della forza da parte degli USA, il dado è tratto. Dai tempi dell’assalto all’ambasciata statunitense, avvenuto a rivoluzione appena compita (1979) gli USA non avevano più subito un attacco iraniano grave come quello di questa notte.

La base più gravemente colpita sarebbe quella di Ain-Al-Asad, la prima costruita dagli americani, dopo la guerra contro Saddam Hussein. La base ospita qualcosa come 1.500 soldati (‘terroristi’ secondo Teheran) statunitensi.

Questa volta non è un’esagerazione né semplicemente un modo di dire. Il mondo è in ansia. I ringraziamenti all’uomo dal parrucchino giallo e a tutti i suoi alleati.

Ovidio News