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Qualcosa è cambiato Qualcosa è cambiato
Come mai prima di oggi, l’Italia è spaccata in due. Una maggioranza sopita e rassegnata, una minoranza divenuta improvvisamente consapevole. “Il Covid ci renderà... Qualcosa è cambiato

Come mai prima di oggi, l’Italia è spaccata in due. Una maggioranza sopita e rassegnata, una minoranza divenuta improvvisamente consapevole.

“Il Covid ci renderà migliori”. “Insieme ce la faremo” “Rispettare le regole”…. tre frasi che sentiamo da ormai quasi 10 mesi, durante i quali abbiamo avuto una (temporanea….!) sospensione delle nostre libertà minimali.

E’ stata instaurata nei fatti una forma di dittatura, in cui le limitazioni alle libertà personali sono state tali e tate da perderne il conto. Chi irride a questa affermazione, rifiuta di vedere la realtà, perché è oggettivamente troppo brutta. Manca anche la lucidità di contestare l’affermazione sulla base del’esperienza storica più a portata di mano, quella che abbiamo studiato già alle scuole medie: a Roma Antica, la dittatura era accettata, solo per brevi periodi e per gravi necessità: normalmente una guerra.

Invece la grande maggioranza, che qui chiameremo i ‘rassegnati’, sulla spinta di un’informazione-propaganda onnipervasiva, preferisce negare la realtà: la dittatura sanitaria è per loro un’invenzione o, come è di moda dire, una fake-news. E il non poter andare al bar, al ristorante, al cinema, a teatro, allo stadio, il dover rincasare alle 22 e il dover portare h24 un bavaglio… deve essere un’allucinazione collettiva.

Dunque, la dittatura, così la vediamo noi, è giustificata dall’affermarsi dell’emergenza sanitaria. Pur essendo internazionale, ha sfumature e connotati diversi, è più o meno dura a seconda dei periodi, e la sua durata è imprevedibile… sicuramente il business dei vaccini ha a che vedere con quest’ultimo elemento. L’informazione-propaganda, oltre a confondere i positivi con i malati, così, giusto per creare panico, alimenta anche l’attesa messianica del vaccino: la venuta del vaccino, come quella di Cristo, per salvarci.

Il problema vero sarebbe capire se l’emergenza sia casuale o voluta, perché se per caso fosse voluta, questa dittatura sanitaria diventerebbe molto più preoccupante. E potenzialmente eterna, dato che i laboratori di biologia sono in grado di sfornare un nuovo virus a settimana.

La scarsa intelligenza comunicativa, e un po’ anche l’ingenuità, di chi nega tout-court l’esistenza del virus, ha fatto molti danni. Da una lato, ha portato i rassegnati a odiare chiunque mettesse in discussione la narrazione ufficiale: a fronte degli ospedali pieni e degli anziani morti, è dura per chiunque digerire l’affermazione che il Covid non esiste, figuriamoci per una popolazione bombardata di immagini e notizie gonfiate ad ogni ora del giorno e della notte. Ma il danno maggiore l’ha subito l’informazione corretta, quella dalla parte dei ‘risvegliati’, che nei primi mesi della cosiddetta pandemia, avevano puntato a dimostrare, prove alla mano, che l virus era stato creato in laboratorio a Wuhan, e che appariva assai poco casuale che l’esplosione del contagio fosse avvenuta proprio in quella città. La reazione istituzionale e del mainstream era stata isterica. Trasmissioni televisive di primo piano e giornali di massima diffusione, dopo aver insultato scienziati come Montaigner, divenuti improvvisamente ‘ciarlatani’, avevano spacciato per settimane la fake secondo cui esisteva uno studio pubblicato che dimostrava la nascita naturale del virus, a causa di una bizzarra combinazione pipistrello-pargolino-cane-mercato-di-Wuhan. In realtà l’unico studio, pluricitato, concludeva per la non esistenza di elementi sufficienti per stabilire da dove il virus arrivasse, e si limitava ad affermare, apoditticamente, che sembrava ‘non credibile’ l’ipotesi del laboratorio. Peccato che negli anni precedenti, i ricercatori di Wuhan (oltre ad altri dell’Università dell’Indiana) avessero pubblicato i risultati dei loro esperimenti, documentando la creazione di Corona Virus modificati, resi più virulenti e pericolosi, ‘allo scopo di studiare la creazione di vaccini sempre più efficaci’: questo spiega perché oggi il nome ufficiale sia diventato inopinatamente COVID19… per confondere agli occhi dei rassegnati, le tracce della sua nascita.

Ma mentre i rassegnati restavano completamente preda della paura, ostaggi della propaganda, e fedeli esecutori di (contraddittorie) ordinanze a ripetizione (memorabile la vicenda dei guanti di plastica, a lungo obbligatori e poi considerati fra le massime forme di contagio, per dire, gli scienziati…) cominciava a farsi confusamente strada l’idea che le cose non stessero proprio come ci venivano raccontate. Il principale elemento di dubbio è stato dato dalla lotta a coltello fra i cosiddetti scienziati.

Ora, è il caso di dirlo chiaramente: la Scienza con la S maiuscola è un conto. quella che viene chiamata oggi con lo stesso nome, è in grandissima misura un business di portata gigantesca. Si pensi che negli USA hanno dovuto letteralmente creare una branca del diritto legata ai diritti di copyright sulle scoperte, perché i ricercatori appena hanno sentore di avere in mano qualcosa di utilizzabile, se ne vanno dai laboratori in cui sono impiegati e creano loro società per continuare le ricerche e brevettarle.

Da noi è partita subito la querelle su quali farmaci fossero adatti e quali no, mentre l’OMS veniva tirata da tutte le parti per dare riconoscimenti e censure. Il top è stato raggiunto nella corsa al vaccino. Sono riusciti addirittura a far sparire dai giornali, e dai siti, le notizie relative ai danni subiti dalle cavie durante le sperimentazioni, e ora ci stanno dando vaccini a DNA modificato con pochissimi mesi di sperimentazione, ossia senza uno straccio di certezza su cosa comporterà adottarli, nel medio periodo.

Ma in una sorta di nemesi, questo ‘dettaglio’è stato facilmente capito da tanti, e le file dei consapevoli sono andate sempre più rimpinguandosi. E mentre i rassegnati aspettano il Messia, centinaia di migliaia di persone fanno sapere che… gli cederanno volentieri la loro dose.

E l’idea che il virus abbia un’origine naturale, non è pù molto di moda…

A. C. – Naturopata