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Possibile sottrarsi alla rigidità dell’Euro: alla Camera arriva in commissione finanze la proposta di legge per la moneta complementare Possibile sottrarsi alla rigidità dell’Euro: alla Camera arriva in commissione finanze la proposta di legge per la moneta complementare
Targata “vecchio M5S” si basa su certificati di credito d’imposta circolanti. (Nella foto Luigi Marattin, Presidente della Commissione) Il fatto che Luigi Marattin, presidente... Possibile sottrarsi alla rigidità dell’Euro: alla Camera arriva in commissione finanze la proposta di legge per la moneta complementare

Targata “vecchio M5S” si basa su certificati di credito d’imposta circolanti. (Nella foto Luigi Marattin, Presidente della Commissione)

Il fatto che Luigi Marattin, presidente della Commissione finanze della Camera, avesse votato a suo tempo la proposta di legge Borghi per l’introduzione dei mini-bot, la moneta complementare targata Lega, potrebbe far ben sperare.

E’ arrivato l’altro ieri in questa Commissione il disegno di legge detto CCF, primi firmatari Alvise Maniero, già sindaco di Mira), Raphael Raduzzi, deputato al secondo mandato, di Bressanone, e l’ex presidente della Commissione Raffaele Trano. Cinquestelle i primi due, ex cinquestelle Trano, espulso scorso 20 marzo. Trano era stato rieletto alla Presidenza di questa commissione, in barba agli accordi fra M5S e PD, grazie ai voti di parte dei 5 stelle e dell’opposizione. Invitato a dimettersi si era rifiutato, anche se poi, a luglio, aveva dovuto comunque cedere il passo a Marattin,

CCF sta per Certificato di Credito Fiscale, ed è un titoli di credito emesso dal tesoro. In teoria, e in pratica, garantisce crediti sulle tasse future, ma nel momento in cui è accettato in circolazione, vale come una qualunque moneta a debito. In pratica si affiancherebbe all’Euro per accrescere la liquidità nel sistema.

Si tratta di una proposta di legge analoga a quella presentata da tutto il gruppo parlamentare all’inizio della legislatura, e i tutto simile ai ‘mini-bot’ della Lega, proposti in particolare da Borghi, e fa parte del programma del primo Governo Conte. Oggi come oggi, dopo che sarà operativo il Recovery Fund (per il MES non si hanno ancora certezze) non dovrebbe rientrare nei piani del Conte 2 e del M5S governativo che fa capo a Luigi Di Maio.

Eppure, tutto ciò che potrebbe essere materialmente risparmiato, in Euro, riguardo il mega-prestito che ci dovrebbe venir concesso, sarebbe benedetto visto che comunque la restituzione, seppure dilazionata, è ben specificata nel RF.

Siamo dunque alla vigilia di uno scontro fra europeisti ‘supini’ ed europeisti ‘in guardia’, che ha sostituito quello EuroSì-EuroNo – fatto salvo Paragone, nessuno, neppure la Lega, ha più l’ambizione di tornare alla Lira. Questo scontro attraverserà tutti gli schieramenti, ma sarà particolarmente virulento all’interno di ciò che resta del M5S, e contribuirà non poco alla definizione della nuova leadership dei ‘grillini’.