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Pornoricattatori sulmonesi: confermata dalla Polizia Postale un’indagine in corso Pornoricattatori sulmonesi: confermata dalla Polizia Postale un’indagine in corso
SULMONA – La notizia data nella tarda serata di ieri dalla nostra testata circa l’inserimento della nostra città nella lista dei pornoricattatori rinvenuta in... Pornoricattatori sulmonesi: confermata dalla Polizia Postale un’indagine in corso

SULMONA – La notizia data nella tarda serata di ieri dalla nostra testata circa l’inserimento della nostra città nella lista dei pornoricattatori rinvenuta in tutt’Italia, grazie all’attacco sferrato due giorni fa da Anonymous con il lancio della campagna #OpRevengeGram, è stata confermata da fonti della Polizia Postale. Al momento non sono noti altri dettagli, ovviamente, dato il riserbo delle indagini in corso. Certo è che l’indagine c’è, a cura di un team dedicato della Polizia di Stato che sta passando al vaglio in queste ore tutti gli IP (ovvero “l’impronta” dei computer in rete), i nomi, le caselle di posta e gli archivi personali dei molestatori e ricattatori operanti sui canali Telegram, rintracciati innanzitutto da Anonymous.

La stessa Anonymous Italia, in questi minuti sta twittando non solo alcuni nomi ma sta dando conto di Telegrammers “beccati” e che stanno tentando di cancellare le loro tracce. Ovviamente i seguaci di Guy Fawkes non smetteranno di braccarli, da hackers al servizio della comunità come amano definirsi.

Dunque torniamo alla nostra città: le domande che ci facciamo sono le stesse che qualsiasi concittadino si fa, dopo lo stupore di sapere che Sulmona fa parte di questo osceno elenco: chi sono? Quanti sono i sulmonesi che praticano l’utilizzo di materiale hard come merce per ricattare soggetti deboli e indifesi, come le donne vittime di amanti delusi o ex fidanzati? Ecco, quanti sono: poiché già un solo marcio soggetto è cosa grave, ma se il numero di questi abbietti individui fosse cospicuo, ciò sarebbe un elemento di ulteriore preoccupazione.

Va da sè, infatti, che ad un determinato numero di ricattatori afferisca una “rosa” per così dire di mandanti e fornitori del materiale poi utilizzato per molestare e ricattare le malcapitate. Dagli utenti Telegram veri e propri le indagini necessariamente coinvolgerebbero i complici e i mandanti dei molestatori…. sulmonesi anche questi?

Una vicenda scabrosa e intollerabile di cui la nostra comunità dovrà prendere atto e su cui, presto, ci auguriamo venga fatta luce. Ovidio News, naturalmente, ne diffonderà i particolari appena sarà possibile.

MDD