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Paragone espulso dal Cinquestelle: “sono stato espulso dal nulla”. Voci dal Movimento: chi si estrania dalla lotta…(?) Paragone espulso dal Cinquestelle: “sono stato espulso dal nulla”. Voci dal Movimento: chi si estrania dalla lotta…(?)
Uno dei termini mortali di questa politica moderna si chiama "compromesso" Paragone espulso dal Cinquestelle: “sono stato espulso dal nulla”. Voci dal Movimento: chi si estrania dalla lotta…(?)

Era da un po’ che girava nell’aria la possibilità dell’espulsione di Paragone dal Movimento5Stelle. Le colpe principali a lui assegnate, ma non c’è una dichiarazione ufficiale, sono state di non aver votato la legge finanziaria e di essersi astenuto alla richiesta di fiducia al secondo governo Conte. E questi sono i fatti conclusivi. Certamente, a ben guardare le motivazioni ideali per cui era nato il Movimento5Stelle e le sue battaglie storiche, è difficile trovare punti di rottura con quegli impulsi iniziali, anzi, sono molti i grillini (soprattutto fra i delusi attivisti) a chiedersi “chi ha espulso chi“. Perché se unissimo i malumori del popolo grillino e l’uscita di Paragone e li contrapponessimo, ne verrebbe fuori un’indiscutibile alleanza che vedrebbe isolati i parlamentari grillini a “Palazzo”, separati dal mondo Cinquestelle reale. E ciò non sarebbe bene, “facilitatori” a parte, visti gli ultimi sondaggi. Insomma: il Movimento5Stelle fra qualche tempo potrebbe non chiamarsi più così?

Uno dei termini mortali della politica moderna si chiama “compromesso”. Ed in politica, il termine “compromesso”, è il contrario del termine “rivoluzione”. Il fattore di declino di un ideale rivoluzionario è, non soltanto l’inquinamento del tempo, ché per essere rivoluzionario devi sbrigarti a fare quello che predichi, ma soprattutto la sua diluizione in un sistema che non ti consente il potere assoluto. Se il 4 marzo 2018 quel 33% ottenuto sul campo, non si fosse alleato con la Lega, avrebbe forse avuto una possibilità, se non altro imponendo ad oltranza una non governabilità di fatto, fino alla resa di una legge elettorale, trappola dichiarata dalla vecchia politica costretta allo standby, e messa sotto il sedere del Movimento. Un po’ come quando nell’Europa delle monarchie si facevano sposare i rampolli di due stati diversi per ottenere un’alleanza di sangue malgrado un feroce antagonismo. Ed è questo che il Movimento5Stelle ha fatto con la Lega, un’alleanza di sangue che ha portato nodi al pettine indistricabili, distruggendo due terzi di quel consenso fino alle più estreme, suggestive e remote conseguenze: l’alleanza col Pd. La prima ed etico/sostanziale rottura con Paragone. Esiti di un compromesso.

E se di inesperienza politica dobbiamo parlare crediamo che l’errore madre di tutto questo pasticcio nasca il 4 marzo 2018. E i figli di quell’errore hanno minato innanzitutto quegli ideali, riattivando dapprima lo standby del Centrodestra con “volante” Salviniano e, attualmente, rischiando di sparire nel gorgo di un Centrosinistra ancora dilaniato dalle differenze ma pronto al salto di qualità.

Ma quali sarebbero questi ideali traditi? Visto che non è contestabile un lavoro che ha visto portare a casa risultati esaltanti dal Movimento e che nessuno potrà mai negare: il Reddito di cittadinanza che ha restituito dignità a oltre due milioni di poveri assoluti; Il taglio delle pensioni d’oro e l’abolizione dei vitalizi ai parlamentari; Quota Cento; 10.000 assunzioni nell forze dell’ordine; un miliardo e mezzo restituiti ai risparmiatori truffati dalle banche; legge anticorruzione; un miliardo in innovazione; Decreto dignità per i contratti stabili; Flat tax al 15% per tutte le partite Iva fino a 65.000 euro; Class Action, strumento efficace per far valere i propri diritti nei confronti delle imprese che si comportano in modo scorretto; Codice Rosso, che permette un aumento della protezione a donne e bambini; 11 miliardi contro il Dissesto Idreologico; Sbloccacantieri; Taglio 345 parlamentari; Decreto Clima.

Insomma, il problema evidentemente è più profondo e riguarda meccanismi troppo difficili da realizzare senza una struttura efficace che non sia ricamata nelle trame del vero potere, quello finanziario europeo e mondiale. Ovviamente parliamo dell’uscita dall’euro, questione della quale Paragone era un paladino e che non troppo tempo fa era elemento integrante del dna del Movimento. Il compromesso: “non possiamo realizzare tutto con un potere parlamentare limitato e quindi facciamo quello che è possibile nei limiti di un’alleanza politica fra nemici” dice il Movimento dei saggi. Ma quello che è possibile non basta, soprattutto quando non sei bravo a dire le cose che hai saputo fare, quando non hai alleati (anzi, il contrario) sulla carta stampata e nei Tg, quando hai fatto nove cose su dieci e si alza lo scandalo sulla cosa non realizzata, e poi: quando ha risolto un problema il Movimento5Stelle l’ha risolto il governo, quando risolve un problema la Lega l’ha risolto Salvini… e gli immigrati? oggi ce ne sono di meno: oggi, non un anno fa col Carroccio.

E insomma, se le radici sono inquinate o malate, il Movimento chiedeva a personaggi noti come Paragone di “non estraniarsi dalla lotta” giacché a Roma la “rima” è immediata. E chi fa politica oggi sa benissimo che l’unico elemento utile per una sana propaganda è la lotta, perché ottenere cambiamenti è un’altra roba, come fra l’altro dimostrano migliaia di anni di storia e sangue. E la rivoluzione intellettuale sai benissimo dove te la puoi mettere, oggi, in assenza di cultura. E se il maggior numero di astenuti è rappresentato da giovani dai 18 ai trent’anni sappiamo anche dove poterci mettere il futuro.

In conclusione, possiamo dire che il “nulla” che ha espulso Paragone è lo stesso nulla che riguarda pure lui, e che riguarda noi tutti. La nostra società tutta, dall’Alpi alle piramidi e dal Manzanarre al Reno, è attesa da una guerra immensa, di strutture, di società di usi e costumi che non è indegno voler combattere, anche se le armi a disposizione sono ancora del tutto inadeguate.

"Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò".

otrel