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Palme e salme in una domenica un po’ triste. Il richiamo di Fabrizio De André Palme e salme in una domenica un po’ triste. Il richiamo di Fabrizio De André
di Yari Ferrone - Psicologo clinico Edizione di una domenica diversa Una similitudine linguistica e letteraria, ma anche significativamente compatibile con questa “quarantena tra le... Palme e salme in una domenica un po’ triste. Il richiamo di Fabrizio De André
di Yari Ferrone - Psicologo clinico  

Edizione di una domenica diversa

Una similitudine linguistica e letteraria, ma anche significativamente compatibile con questa “quarantena tra le palme”che possiamo immaginare ma che non possiamo avere tra le mani.

Nell’anno 1990 Fabrizio De André pubblicò Le Nuvole, album magnifico e contenente la sua nota canzone La domenica delle salme

Una melodia e un’armonia forse tra le più piacevoli e al contempo struggenti, come fosse una lastra di ghiaccio molto calda oppure un ferro rovente rivestito di freddezza. Un segno di protesta per una democrazia che faticava a mantenersi tale in Italia in quegli anni in cui al nostro cantautore di certo non mancava occhio critico e spirito di profonda osservazione. E poi l’incapacità di accettare l’inaccettabile all’attenzione di Renato Curcio, detenuto innocente che però continuava a scontare una pena per un reato mai commesso. 

Ed ecco la similitudine con quest’immagine universale, perchè oggi noi tutti siamo ai nostri domicili(ari) nonostante l’innocenza che ci caratterizza, costretti a fare i conti col fallimento della libertà, che per De André era democrazia, e con le peculiarità dei nostri ambienti domestici, necessitanti come non mai di qualità interpersonali, che nella canzone di De André erano le carceri che non garantivano neanche i minimi e basici livelli di benessere per gli ospiti che le abitavano. 

fotogramma tratto dal video “La domenica delle Salme” di F. De André

Per non parlar dell’uomo che tenta la fuga in tram cercando di fuggire da Milano; i primi versi della canzone oggi sono visibili più che ascoltabili, proprio come le immagini di qualche settimana fa in cui la gente del sud si è accalcata alle stazioni ferroviarie del nord Italia per fuggire dalle zone rosse. Rosse come le brigate a cui apparteneva Renato Curcio, punitive come le peggior carceri nonostante l’innocenza più assoluta! 

Eppure oggi non ci stiamo riparando da un terrorista visibile e tangibile, né da un mostro assassino e professionista che nessuno riesce a prendere bensì da un virus invisibile che per ora ancora non ci lascia in pace ma che ci trattiene nelle case. Si, proprio nelle case dove stiamo rivisitando e risignificando tutto ciò che è davvero utile e ciò che non lo è, alla ricerca di una neutralità ed una naturalezza che forse negli ultimi anni è andata un po’ perduta. Analogamente a la domenica delle salme, realizzata con chitarra, violino e Kazoo; un capolavoro senza particolari strumentazioni, con soluzioni armoniche semplici e decise, senza troppe opportunità di variazioni che però garantiscono una melodia che arriva dritta nel cuore di chi le ascolta generando inconfondibili ed indiscutibili orgasmi acustici senza precedenti.

da “La domenica delle Salme”

Oggi, in questa anomala “domenica delle palme non può esserci alcuna folla ad accogliere Gesù che in sella ad un asino entra nella Gerusalemme che lo accoglie. Però ci è utile ricordare che Gesù venne per salvare il mondo e non per giudicarlo. Poche palme e molte salme al giorno d’oggi, ma concediamoci di fantasticare un Gesù, personaggio molto a cuore a Fabrizio De André, che in questa domenica scende sulla terra per portare con se le salme e per salvare i viventi sottraendoli alle loro sofferenze. 

il Gesù della Domenica delle Palme in Jesus Christ Superstar

Oppure un Gesù che semplicemente ci ricorda l’importanza dell’utile e dell’essenziale, l’arte del minimale dentro la quale ci è magicamente possibile ritrovare tutto ciò che ci fa bene, che può far del bene, senza affannarsi nevroticamente alla ricerca di “chissà cosa!”. Di tutto quel superfluo di cui spesso ci circondiamo, sostituendolo con la ricerca delle cose davvero utili e che davvero ci appartengono, come ricorda sempre il maestro e professor Vincent Alfred Morrone; lì dove la semplicità diventa la cosa più complessa ma anche la più funzionale, la più vera, la più pura e che ora più che mai dobbiamo ritrovare negli abissi della nostra naturalezza. 

da Nuvole, di F. De André

“Le Nuvole”, album del 1990, perchè di fatto il sereno ancora non si vede del tutto, ma è pur vero che dopo sette anni, precisamente nel 1997 il nostro amato Faber pubblicò “Anime salve”.

E allora ecco a voi l’ultimissima similitudine. Tra sette giorni sarà Pasqua; godiamoci ugualmente questa “domenica delle palme”, concediamoci il piacevole ascolto de “la domenica delle salme”, e, non in ultimo, tra palme e salme intoniamo l’avvenire di una speranza che non muore!

Dott. Yari Ferrone

Studio: Sulmona – L’Aquila
tel. 340.7722712
email: yari.ferrone@hotmail.it