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Obesità infantile: un problema grave e sottovalutato Obesità infantile: un problema grave e sottovalutato
L’Abruzzo seconda regione italiana per numero di fanciulli affetti da obesità infantile: peggio sta solo la Campania. Se essere fortemente sovrappeso fosse solo un... Obesità infantile: un problema grave e sottovalutato

L’Abruzzo seconda regione italiana per numero di fanciulli affetti da obesità infantile: peggio sta solo la Campania.

Se essere fortemente sovrappeso fosse solo un problema estetico, o una limitazione nelle attività sportive, e magari una fonte di amichevole (non sempre) sfottò, potremmo anche pensare che l’obesità infantile sia un problema minore. Ma non è così, e anzi l’obesità, tanto più se comincia a manifestarsi in giovanissima età, è un guaio, un vero guaio,

Fatti salvi disturbi gravi, a livello endocrino, che richiedono l’immediato intervento di specialisti, la cause dell’obesità infantile sono sostanzialmente… una: l’alimentazione sbagliata.

Oggi è di moda sfottere vegani e vegetariani. Gli organi di (dis)informazione ospitano spesso notizie allarmanti, della serie ‘bambino ricoverato per denutrizione, i genitori denunciati’. certo sono situazioni gravi, ma anche situazioni limite. se dovessero essere denunciati tutti i genitori che fanno ammalare i figli permettendogli di consumare patatine, coca cola, merendine, cioccolata, nutella, snack… senza il minimo controllo e senza alcuna misura, i tribunali sarebbero clamorosamente affollati.

Le statistiche, infatti sono impietose.

Dai 7 ai 13 anni il paese messo peggio è la Grecia, con il 36,8% di bambini sovrappeso. Seguono l’Italia (35,2%), Malta (34,5%), Cipro (34,3%) e Spagna (32,1). I bambini propriamente obesi sono invece il 14,2% a Malta, il 12,3% a Cipro e in Italia il 12,2%. (Satistiche OMS).

L’abuso di prodotti industriali di cui abbiamo detto è unanimamente riconosciuto come la principale causa dell’ingrassare del bambino. A conferma di ciò, basti rilevare che negli ultimo 40 anni l’obesità infantile nel mondo è aumentata di ben 10 volte, mano a mano che anche nei paesi poveri si affermava lo stile di vita e di alimentazione occidentale.

Ma non si può non rilevare come Cipro, Malta e il Sud Italia (il divario percentuale fra nord e sud risulta dalle statistiche del Ministero della Salute) siano tre zone vicinissime, e che quindi sia presumibile un qualche fattore che le colleghi, che pure non è stato mai approfondito: predisposizione genetica? stile di vita o alimentazione (intesa come dieta mediterranea)?

Secondo il Ministero della salute, l’obesità è diventata uno dei maggiori problemi di sanità pubblica in Italia, ma una rilevazione del 2016 indica come i genitori ne siano pochissimo consapevoli, e il 46% di chi ha un figlio in sovrappeso ritenga trattarsi di un momento della crescita, di un problema che dovrebbe risolversi spontaneamente.

Per quanto riguarda lo stile di vita infantile, sempre secondo l’ISS abbiamo questa rilevazione: Il 23,5% dei bambini svolge giochi di movimento non più di 1 giorno a settimana, il 33,8% dei bambini svolge attività fisica strutturata non più di 1 giorno a settimana e il 18% non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’indagine. Inoltre, solo circa 1 bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Attitudini che si radicano ancora di più grazie all’uso scorretto delle tecnologie vecchie e nuove: il 44 % ha la TV in camera, il 41% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi/tablet/cellulari per più di 2 ore al giorno che è il massimo del tempo raccomandato.

Ricordiamo che l’obesità può favorire diverse patologie. Le più comuni sono il diabete, le cardiopatie e le malattie vascolari.

O. N.