ovidio news
Non solo Benetton. Indagati in Abruzzo i vertici di Strada dei Parchi per omessa manutenzione e attentato alla sicurezza dei trasporti Non solo Benetton. Indagati in Abruzzo i vertici di Strada dei Parchi per omessa manutenzione e attentato alla sicurezza dei trasporti
E‘ ormai chiaro che le concessioni autostradali erano il sistema di finanziamento occulto dei partiti Dopo gli arresti avvenuti ieri mattina, riguardanti Società Autostrade... Non solo Benetton. Indagati in Abruzzo i vertici di Strada dei Parchi per omessa manutenzione e attentato alla sicurezza dei trasporti

Eormai chiaro che le concessioni autostradali erano il sistema di finanziamento occulto dei partiti

Dopo gli arresti avvenuti ieri mattina, riguardanti Società Autostrade dei Benetton, anche i vertici Strada dei Parchi della famiglia Toto sono sotto inchiesta per reati di gravissimo allarme sociale: omessa manutenzione e attentato alla sicurezza dei trasporti.

Le indagini sono partite nel 2018 da un esposto degli ambientalisti abruzzesi Forum H20, Soa e Nuovo Senso Civico. Nell’esposto si leggeva fra l’altro:

“Pile dei viadotti e impalcati con ferri scoperti e cemento che si sbriciolava sotto alle nostre dita, con animali domestici e selvatici, da orsi a vacche, che entrano periodicamente sull’autostrada con gravissimi rischi per l’incolumità degli automobilisti”.

In linea di massima, i reati di ‘grave allarme sociale’ sono quelli che fanno automaticamente scattare le manette della detenzione preventiva, cosa che non è successa in Abruzzo – scopriremo un giorno il perché?

L’omessa manutenzione riguarda i viadotti “Popoli”, “Bussi”, “Gole di Popoli” e “Svincolo di Bussi”. Il presidente del consiglio di amministrazione, Lelio Scopa, e l’amministratore delegato, Cesare Ramadori, sono indagati dalla Procura di Pescara (attentato alla sicurezza dei trasporti), mentre In sette sono indagati, a vario titolo, in concorso tra loro, per inadempimento di contratti di pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti.

Il rapporto fra Strada dei Parchi e società Autostrade è strettissimo, dato che anche se oggi Strada dei Parchi Spa (A24 Roma-Teramo) e A25 Torano- Pescara ) è un’azienda della Toto Holding Spa, è nata nel 2003 come joint venture tra il Gruppo Autostrade per l’Italia e il Gruppo Toto. Atlantia è poi uscita dal patto nel 2011.

Che società gemelle attuino gli stessi comportamenti criminali, e si permettano di ingannare tutte le autorità pubbliche in maniera spudorata, si spiega solo con la certezza dell’impunità. Senza il crollo del Ponte Morandi, non sarebbero mai partiti i controlli a tappeto, che hanno portato allo scoperto i disastri di decenni di mancata manutenzione e mancato adeguamento da parte dei gestori.

Per quanto riguarda i Benetton, una vicenda come quella della revoca della concessione dopo il Morandi, si è bloccata per l’opposizione tenace di Lega e Patito Democratico, e della stampa tutta, che hanno beneficiato negli anni(in virtù di precisi accordi? questa è l’ipotesi, e se vogliamo più di un’ipotesi) dei finanziamenti di Società Autostrade. Il mancato controllo, il contratto-capestro per lo Stato, gli aumenti incontrollati delle tariffe: tutto questo ha permesso ai gestori di accumulare abbastanza profitti per finanziare i partiti e i giornali (pubblicamente e ufficialmente per cifre già importanti, non vogliamo quantificare i finanziamenti occulti…) che nel momento del bisogno si sono immediatamente schierati. Anche la cacciata di Danilo Toninelli dal ruolo di Ministro dei Lavori Pubblici, e la sua sostituzione con Paola De Micheli, nata nella fondazione di Letta, di cui i Benetton erano i principali sponsor, è da leggere in questo quadro.

Per quanto riguarda i Toto, il massimo referente in politica è l’esponente del Partito Democratico, già presidente di regione e oggi Presidente, coi voti del M5S della Commissione Finanze del senato, Luciano D’Alfonso.

In un processo del 2012, di fronte al Tribunale di Pescara, così dichiarava Mario Toto:

 «Conosco Luciano D’Alfonso dalla metà degli anni Ottanta, da quando era un ragazzino. Mio fratello Carlo Toto lo conosce quanto me: Luciano è venuto ai matrimoni, alle nostre feste, ha frequentato gli uffici della Toto, è come uno di famiglia». Ovviamente, e la magistratura giudicante di Pescara ‘conferma’ è per pura amicizia che i Toto pagano viaggi e soggiorni a D’Alfonso, non certo per ricompensarlo per aver dato all’epoca ai Toto l’affidamento in concessione di alcune aree di parcheggio. 

Bene, nel 2016, il Gruppo Toto presentò i Regione un progetto di rifacimento dei tratti autostradali di propria competenza (Toto è soprattutto un costruttore)….questo progetto prevedeva numerose varianti, nuovi assi di penetrazione e di interconnessione, nuovi tunnel, con distruzione dei costoni rocciosi e di numerose falde acquifere. Avrebbe causato per decenni disagi enormi agli automobilisti,

Toto pagherebbe tutto (o meglio, le banche presterebbero a Toto i soldi per pagare tutto) e in cambio Strade dei Parchi avrebbe la concessione per altri 45 anni e l’aumento dei pedaggi (che sono già fra i più cari d’Europa). Mentre sui territori si scatena la bagarre e l’opposizione al mega-progetto attraversa tutta la società civile, l’ineffabile D’Alfonso spiega che non ci si può proprio opporre, perché un simile progetto darà lavoro a un sacco di gente. Certo, da”uno di famiglia” non ci si poteva aspettare altro. Per la cronaca, il progetto finirà nel dimenticatoio, e D’Alfonso vedrà la sua maggioranza sbriciolarsi

E’ questa spudoratezza, questa certezza dell’impunità che permette però oggi all’informazione libera di denunciare, senza tema di smentita o di querele (peraltro sempre benvenute se si tratta di rendere il tutto ancora più visibile) l’accordo fra i partiti, tutti, ad esclusione del M5S, e quella fetta di imprenditori coinvolti nel business delle gestioni autostradali.

Franco Slegato