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Mo.Ve.Te: il 1° Febbraio il convegno al Castello Orsini Colonna di Avezzano, poi il tavolo tecnico a Roma richiesto dall’AD di RFI, Gentile Mo.Ve.Te: il 1° Febbraio il convegno al Castello Orsini Colonna di Avezzano, poi il tavolo tecnico a Roma richiesto dall’AD di RFI, Gentile
SULMONA – L’Abruzzo comincia a guardare seriamente al Mo.Ve.Te. (Mobilità Veloce Territoriale) il comitato che ha ideato un progetto di prefattibilità riguardante una linea... Mo.Ve.Te: il 1° Febbraio il convegno al Castello Orsini Colonna di Avezzano, poi il tavolo tecnico a Roma richiesto dall’AD di RFI, Gentile

SULMONA – L’Abruzzo comincia a guardare seriamente al Mo.Ve.Te. (Mobilità Veloce Territoriale) il comitato che ha ideato un progetto di prefattibilità riguardante una linea veloce in grado di collegare in tempi brevissimi Roma, Pescara e L’Aquila. Sulmona diventerebbe il fulcro nodale di tutta la linea e conseguentemente del Centro Italia: da Roma all’Aquila si prevedono tempi di un’ora e trenta un’ora e quaranta, mentre per arrivare da Pescara a Roma basterebbero circa 90 minuti, con cinque fermate (Bagni di Tivoli, Carsoli, Avezzano, Sulmona e Chieti). Al convegno del 1 febbraio sono stati invitati 400 sindaci e tutti i parlamentari e consiglieri regionali abruzzesi, le associazioni di categoria e chiunque potesse essere interessato ad un rivoluzione che vuole, come da slogan del MoVeTE, condurre fuori dal medioevo ferroviario l’Abruzzo. Ed è anche di questi giorni l’interessamento al progetto di Maurizio Gentile A.D. di Rfi che vuole incontrare il MoVeTe in un tavolo tecnico.

L’idea è di velocizzare una tratta che in alcuni punti, vista la difficoltà delle pendenze e le troppe curve, andrà “raddrizzata”, mantenendo però lo “scheletro” della linea esistente e modificando soltanto alcune tratte (in maniera tale che anche dai dintorni sarà possibile raggiungere velocemente la linea principale). Il risparmio economico rispetto ad una TAV potrebbe essere quasi di un terzo e allo stesso tempo verrebbero rispettati tutti i parametri per una linea che interesserebbe anche l’Europa: data la velocizzazione del trasporto delle merci che nel corridoio previsto dal Portogallo all’Albania (fino al Mar Nero).

La natura del progetto e la sua strategia, vorrebbero risolvere, fisiologicamente, molti dei problemi che stanno affliggendo l’Abruzzo, come la chiusura dei tribunali minori o degli ospedali con i declassamenti derivanti dalla sempre minor richiesta d’un territorio che si sta inesorabilmente spopolando, il tutto grazie ad una nuova e reale domanda/offerta che rigenererebbe tutto il Centro Italia.

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