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Mario Monti nominato super-commissario dell’OMS per le politiche sanitarie. La dittatura sanitaria avanza a grandi passi Mario Monti nominato super-commissario dell’OMS per le politiche sanitarie. La dittatura sanitaria avanza a grandi passi
L’uomo che più di ogni altro ha contribuito a distruggere la Sanità pubblica in Italia, diventa il punto di riferimento per le politiche di... Mario Monti nominato super-commissario dell’OMS per le politiche sanitarie. La dittatura sanitaria avanza a grandi passi

L’uomo che più di ogni altro ha contribuito a distruggere la Sanità pubblica in Italia, diventa il punto di riferimento per le politiche di tutti gli Stati che aderiscono all’Organizzazione Mondiale della Sanità

Chi avesse la ventura di fare un passaggio sul sito dell’OMS, si accorgerebbe rapidamente di trovarsi su un sito commerciale a tutti gli effetti. Il business è la malattia, e l’OMS è una sorta di agenzia al servizio delle multinazionali del farmaco.

Una bellissima sezione è dedicata al mercato dei vaccini. Indica quali sono e quali saranno le zone in cui (misteriosamente) ci sarà maggiore attenzione alla questione vaccinale, con evidente invito alle aziende di Big Pharma a investire lì, per massimizzare i propri guadagni.

Certo, si può anche ritenere la nostra un’affermazione maliziosa, frutto di processo alle intenzioni. O meglio, ‘sino a pochi giorni fa’ si sarebbe potuto ritenere questo. Oggi, dopo la nomina niente meno che di Mario Monti a ‘super-commissario’ per le politiche sanitarie, chiunque volesse negare il rapporti fra OMS e business potrebbe essere facilmente definito ‘credulone’… dove ‘credulone’ è l’opposto di ‘complottista’. ‘Credulone’ è chiunque sia convinto che Bill Gates sia il nuovo San Francesco, che il Covid19 non sia nato in laboratorio, che Oswald abbia ucciso, e da solo, Kennedy, che la Prima Guerra Mondiale sia scoppiata per via dell’assassinio di Sarajevo, che Saddam avesse le armi chimiche, e via dicendo.

Per chi non sia credulone, segnaliamo alcuni punti critici della nomina.

Il primo riguarda l’età. Mario Monti ha 77 (settantasette) anni, un’età in cui i comuni mortali sono in pensione da un bel pezzo. Gli esponenti del deep state, che sono poi quelli che gestiscono in prima persona le linee politiche dei diversi governi, invece, in pensione non ci vanno mai. E non ci vanno perché il loro patrimonio di esperienze e conoscenze è tale da non poter essere facilmente surrogato. Nel curriculum di Monti sta innanzitutto la (certa) appartenenza alla Massoneria. A domanda diretta, in una celebre intervista televisiva, poco prima che diventasse Presidente del Consiglio, (“Professor Monti, lei è Massone?”) ebbe la spudoratezza di rispondere “confesso un vuoto nella mia preparazione culturale, non so cosa sia esattamente la Massoneria….” che ci pare molto più di un’ammissione.

Chiunque voglia fare una ricreca sul web, può trovare le notizie che seguono, tutte rigoroamente fornite di fonti autentiche.

Figlio di un banchiere e laureato alla Bocconi, Monti va a prendersi i gradi a Yale. 4 anni dopo è già professore associato all’Università di Trento, e l’anno dopo a quella di Torino . E ha solo 27 anni. E non c’è traccia, in quel periodo, di pubblicazioni di un minimo di prestigio che giustifichino una simile rapidità di carriera.

Nella sua biografia ufficiale, pubblicata dalla Bocconi, leggiamo:

“È membro dell’Académie des Sciences morales et politiques e presiede il primo Advisory Group di Transparency International EU. È inoltre Presidente onorario di Bruegel, il think-tank europeo da lui fondato nel 2005. Per dieci anni è stato Commissario Europeo incaricato prima al Mercato Interno, Servizi Finanziari e Politica Fiscale (1995-1999) e, successivamente, alla Concorrenza (1999-2004). È autore del rapporto al Presidente della Commissione Europea sul tema “Una nuova strategia per il mercato unico” (maggio 2010). Le sue pubblicazioni riguardano in particolar modo l’economia monetaria e finanziaria, la finanza pubblica, le politiche per la concorrenza e le dimensioni economiche e politiche dell’integrazione europea.

Niente di quello che state per leggere. Infatti:

Mario Monti è membro del Bilderberg Group.
William Vincent Shannon, redattore del New York Times e ambasciatore degli Stati Uniti in Irlanda durante la Presidenza Carter (1977-1981) scrive: «I membri del Bilderberg stanno costruendo l’era del post-nazionalismo: quando non avremo più paesi, ma piuttosto regioni della terra circondate da valori universali. Sarebbe a dire, un’economia globale; un governo mondiale (selezionato piuttosto che eletto) e una religione universale. Per essere sicuri di raggiungere questi obiettivi, i Bilderbergers si concentrano su di un “approccio maggiormente tecnico” e su di una minore consapevolezza da parte del pubblico in generale».

Secondo The Times, del resto, gli uomini del Bilderberg Group sono «una congrega dei più ricchi, dei più economicamente e politicamente potenti e influenti uomini nel mondo occidentale, che si incontrano segretamente per pianificare eventi che poi sembrano accadere per caso».

Monti fa parte anche della Trilateral Commission. Ha presiduto la sezione europea della commissione dal 2010 al 2012. La Trilateral, secondo Odifreddi, è «una specie di massoneria ultraliberista statunitense, europea e nipponica ispirata da David Rockefeller e Henry Kissinger».
Nel 1979 l’ex governatore repubblicano Barry Goldwater la descriveva come «un abile e coordinato sforzo per prendere il controllo e consolidare i quattro centri di potere: politico, monetario, intellettuale ed ecclesiastico grazie alla creazione di una potenza economica mondiale superiore ai governi politici degli Stati coinvolti».
Secondo lo scrittore francese Jacques Bordiot, i membri della Trilateral, puntano«di esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale».
Vien quasi da dire ‘ovviamente’, Monti è un uomo Goldman Sachs, la banca d’affari più potente del mondo, fondata nel 1869. Secondo Le Monde, una congrega di «confratelli, maestri e gran maestri chiamati a “spandere nell’universo la verità acquisita nella loggia”».
Goldman Sachs è né più né meno che una loggia massonica, che è riuscita a portare al potere in numerosi stati europei gran parte dei suoi quadri, che poi appoggia con operazioni finanziarie ad hoc, ad esempio facendo salire o scendere lo spread a seconda delle convenienze.

Se vogliamo seguire le indicazioni del Barone Denis Winston Healey, ex Ministro britannico della Difesa (1964-1970) e delle Finanze (1974-1979): secondo cui «quel che accade nel mondo non avviene per caso; si tratta di eventi fatti succedere, sia che abbiano a che fare con questioni nazionali o commerciali, e la maggioranza di questi eventi sono inscenati da quelli che maneggiano la finanza» allora la nomina di Mario Monti ci appare esattamente come un altro passo verso l’instaurarsi della ‘dittatura sanitaria’, ossia di un potere assoluto, nelle mano delle élites finanziarie internazionali, che hanno ‘finalmente’ trovato il modo di trasformarci tutti in sudditi, e di ringraziare, pure. Difatti, con un simile curriculum, e senza dimenticare l’esperienza di governo in Italia (durante la quale per sua stessa precisa ammissione portò avanti una politica di “depressione della domanda interna” che significa, in parole povere “aumento della povertà”, e di tagli alla spesa pubblica e sanitaria in particolare) un uomo di questo ambiente, con una cultura liberista e interessi di classe ben evidenti, quali consigli o direttive potrà dare ai governi, se non quelli che favoriscano il business e il controllo sociale?

Ricordiamo che uno degli slogan della pandemia è stato “torneremo alla normalità solo quando ci sarà il vaccino”. Il vaccino sta arrivando, e Mario Monti è l’uomo scelto dall’OMS per imporlo a tutti gli Stati.

Franco Slegato