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Mafia in Abruzzo, allarme e riflessioni del Presidente della Commissione Antimafia, il pentastellato Nicola Morra Mafia in Abruzzo, allarme e riflessioni del Presidente della Commissione Antimafia, il pentastellato Nicola Morra
L’AQUILA – Restando in tema dell’VIII seminario svoltosi nella due giorni L’Aquila-Sulmona del 7 e 8 ultimi scorsi, non possiamo tacere l’inquietante quadro emerso... Mafia in Abruzzo, allarme e riflessioni del Presidente della Commissione Antimafia, il pentastellato Nicola Morra

L’AQUILA – Restando in tema dell’VIII seminario svoltosi nella due giorni L’Aquila-Sulmona del 7 e 8 ultimi scorsi, non possiamo tacere l’inquietante quadro emerso circa le infiltrazioni mafiose nel nostro “quieto” Abruzzo, quasi ai margini della criminalità organizzata, per non esserne culla endemica per costituzione.

E se il generale Giuseppe Governale, direttore della DIA, ha lanciato un sottile segnale di allarme ad attenzionare tutte quelle situazioni apparentemente distanti da noi per cultura, o per appartenenza a nicchie di lavoro di migranti a noi ignote, ebbene il fenomeno è più vicino di quanto non lo si creda: per la sua alta capacità di penetrazione in quelle aree che sembrano “gestite” da vere e proprie organizzazioni in loco: mafie nigeriane che con i loro capolarati gestiscono i braccianti con modalità che attingono a rituali tanto radicati nelle origini tribali delle popolazioni africane quanto a noi incomprensibili, rischiano di diffondersi incontrollate. Comunità “diverse” dalla nostra per cultura e storia sono letteralmente fagocitate dalle organizzazioni criminali che, sul nostro territorio, ne gestiscono in maniera malavitosa gli introiti ed i traffici.

Il Generale Giuseppe Governale e il senatore pentastellato Nicola Morra

L’approccio conoscitivo, euristico, attento, antropologico, storico, sono fondamentali anche per Nicola Morra, il presidente della Commissione Antimafia, che ha sottolineato il rischio della trascuratezza e della superficialità culturali del nostro paese rispetto ad organizzazioni molto strutturate e che hanno gioco facile proprio nella mancanza di cultura e conoscenza storica di certi fenomeni. “Non conoscere le dinamiche storiche e politiche del nostro passato ci pone in condizione di vulnerabilità assoluta di fronte a chi si nutre di incultura, ritualità, affiliazioni, relazioni di sudditanza… fenomeni sociali che ci mettono a serio rischio di esser sopraffatti dalla criminalità organizzata“.

L’Abruzzo non è un’isola felice: i pascoli sono da tempo in un’oscura tela vischiosa che ne gestisce i meccanismi e ne detta le condizioni; il nostro Abruzzo, i pastori, le aziende, sono ad altissimo rischio di allarme. Morra ha chiaramente correlato le “famiglie” laziali dei Casamonica imparentate con quelle abruzzesi mettendo in evidenza certe “operazioni” di sperequazioni immobiliari già in atto sulla costa abruzzese: acquistano a prezzi esorbitanti edifici sul mare, ad esempio per poi chiedere un prezzo assai salato in cambio di una fittizia rivitalizzazione economica. E’ di questi giorni l’infittirsi della battaglia condotta da Domenico Pettinari, il consigliere regionale pentastellato, nel quartiere Rancitelli di Pescara, presidio quasi impenetrabile alle istituzioni, della più bieca delinquenza, dedita ad ogni sorta di malversazioni e crimini, spaccio e riciclaggio…

Vogliamo, a proposito dell’allarmante fenomeno della delinquenza organizzata e delle infiltrazioni mafiose, segnalare l’intervista al senatore Nicola Morra, assai dettagliata ed interessante, a cura della giornalista Maria Trozzi https://report-age.com/2019/11/08/intervista-a-morra-presidente-della-commissione-antimafia/ poiché per provare a sconfiggere le mafie occorre più che mai fare rete culturale.

M.D.D.