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M5S Sulmona: dopo le dimissioni degli assessori dimasciani e gerosolimiani si riaccende il frullatore elettorale M5S Sulmona: dopo le dimissioni degli assessori dimasciani e gerosolimiani si riaccende il frullatore elettorale
SULMONA – Ricomincia a Sulmona il gioco dei “Quattro Cantoni” o, parafrasando, “dei Quattro Assessori” con il Sindaco al centro, i gruppi che non... M5S Sulmona: dopo le dimissioni degli assessori dimasciani e gerosolimiani si riaccende il frullatore elettorale

SULMONA – Ricomincia a Sulmona il gioco dei “Quattro Cantoni” o, parafrasando, “dei Quattro Assessori” con il Sindaco al centro, i gruppi che non si licenziano a vicenda (qualcuno dice “perché nessuno me lo ha chiesto”), sempre più, ormai, dimentichi d’ogni provenienza politica e un possibile mutamento da minoranza a maggioranza col tipico riciclo DOP sulmonese di consiglieri (è di poco fa la ri-ri-apertura di Pingue al sindaco Casini con il consueto fraseggio retorico da poltrona, ma non è il solo). Ma forse, più obiettivamente, si punta, facendo finta di zoppicare e con le mani sul volto, al traguardo/commissariamento, che consentirebbe ai gruppi appena usciti da Babele, di rinserrare le fila, poiché in pochi appaiono pronti ad elezioni anticipate, anche per i primi venti gerosolimiani che cominciano a soffiare da ovest verso est. Intanto fuori da Palazzo San Francesco ci si comincia a chiedere se stiamo su “Scherzi a Parte”. L’ultimo richiamo ad etica e morale è del Meet Up Sulmonese riferimento sul territorio del Movimento 5 Stelle, parlano La Cioppa e Mocellin referenti del gruppo:

CON IL RICHIAMO DEI DUE PROPRI ASSESSORI DI MASCI E GEROSOLIMO GETTANO LA MASCHERA DA SALVATORI DELLA PATRIA.

“Vogliamo ancora una volta fare una riflessione etica e politica a fronte degli accadimenti in corso a Palazzo San Francesco.

La stucchevole vicenda che ha visto protagonisti gli scontri dei super ego di Bruno Di Masci e di Andrea Gerosolimo avverso il sindaco Casini, oltre che a compromettere un’amministrazione vanno ancora una volta a danno della città.

Nella richiesta ai loro rispettivi assessori di rinunciare al mandato quello che più colpisce, a guardare i loro volti e a sentire il tenore delle loro dichiarazioni è il rammarico dei 4 assessori “tecnici” di aver dovuto e di dover abbassare il capo al dictat dei loro boss politici, privo di motivazioni altre che quelle degli interessi di bottega.

UNA CITTÀ IN MANO A QUALE POLITICA, viene dunque da chiedersi. Siamo ancora curiosi di conoscere in nome di quale politica sostanziale, per il bene della città e non per smanie personalistiche, Bruno di Masci e Andrea Gerosolimo conducano queste macabre danze e costringano i loro assessori a piegare la testa. Si evince solo tristezza dai volti e dalle parole di queste quattro persone”utilizzate” malamente per scopi diversi da quelli del bene della comunità. Una amarezza la loro che, tuttavia, non li fa salvi a fronte di uno scatto di dignità che dovrebbero avere. Quattro tecnici, quattro persone ridotte a dei signorsí da due signornò.

INSIEME ALLA GIUNTA CROLLA OGNI PARVENZA DI POLITICA CITTADINA E SI RIACCENDE IL FRULLATORE ELETTORALE

A noi stessi e alla cittadinanza chiediamo: siamo ancora disposti a dare la nostra fiducia a signori che utilizzano biecamente questa fiducia? Che sfruttano la nostra onestà, le nostre speranze in un futuro migliore, come usano i loro assessori e li gettano poi, cinicamente, nella spazzatura?

Diciamo BASTA tutti insieme a farci trattare come CARTA STRACCIA”.

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