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L’ex Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda: “Per 30 anni ho ripetuto cazzate sul neoliberismo” L’ex Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda: “Per 30 anni ho ripetuto cazzate sul neoliberismo”
Non è per nulla tranquillizzante, anche se certo è positivo, almeno in parte, leggere le dichiarazioni dell’ex ministro dello sviluppo Economico che scopre, alla... L’ex Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda: “Per 30 anni ho ripetuto cazzate sul neoliberismo”

Non è per nulla tranquillizzante, anche se certo è positivo, almeno in parte, leggere le dichiarazioni dell’ex ministro dello sviluppo Economico che scopre, alla non più giovane età di 46 anni quello che Keynes spiegava negli anni ’30 (“La fine del laissez faire”) ossia che la teoria del libero mercato che si autoregola e assicura occupazione e benessere per tutti è una solenne fesseria. Negli anni ’60 venne la disciplina della Teoria dei Giochi, a confermare Keynes, e a dare validità scientifica a un’osservazione anche banale; il libero mercato porta pian piano all’oligopolio, i più forti si mettono d’accordo per dettare legge.

A farne le spese sono soprattutto i lavoratori, perché il ‘mercato’ vede chi offre posti di lavoro in posizione di vantaggio assoluto su chi li domanda, e quindi tutto è squilibrato.

Calenda scopre tutto questo dopo aver finalmente conosciuto i problemi degli operai, che come pariolino, nipote di Luigi Comencini e Enrico del libro Cuore trentacinque anni orsono, non aveva ancora avuto modo di conoscere. Preoccupa anche la sua nuova adesione al liberalismo sociale, di cui onestamente ci sfugge la parabola intellettuale: ma sicuramente per nostra colpa.

Calenda, per la precisione, ha dichiarato: ” “bisogna ricentrarsi su un liberalismo di metodo. La democrazia liberale deve recuperare il pragmatismo. Io per 30 anni ho ripetuto tutte le banalità che si sono dette nel liberismo economico. Quando Giavazzi e Alesina scrivevano sul Corriere che non bisognava salvaguardare il posto di lavoro ma il lavoro, io dicevo ‘oh che gran figata’. Poi quando ho avuto davanti l’operaio dell’Embraco ho capito che era una gran cacchiata”.

Comunque, benvenuto fra i critici del liberismo, qualche pagina di Keynes e di Mosler potranno arricchire la sua cultura di laureato in legge.