Più chiaro il senso del proverbio “un bel tacer non fu mai detto”
“Le intercettazioni devono servire ad accertare i reati, non a screditare le persone”
Con questa tesi affidata alle amiche colonne dell’Huffington Post, Giovanni Legnini rivendica il suo diritto a difendere il PM Patronaggio (l’amico di Renzi che mise sotto processo Salvini) ma non fa parola delle sue conversazioni con Palamara e della sua disponibilità ad aiutarlo grazie alla sua influenza sui ‘piani alti’ Repubblica.
Ma questo è il passaggio più ‘divertente dell’intervista all’Huffington Post:
Dunque non aveva neanche il sospetto che avesse posto in essere il “sistema”, come poi è emerso dalle carte?
Ciò che poi è emerso dalle carte di Perugia mi ha addolorato e sconcertato, io come migliaia di altre persone e tantissimi magistrati avevamo avuto a che fare con una persona diversa da quella che emerge dagli atti delle indagini.
Peccato che dalle intercettazioni (quelle che servono a screditare le persone) emerga un contesto di mutuo aiuto di stampo piduista, in cui sono pilotati incarichi e carriere… e tanto più l’elezione dei vice-presidenti del CSM. Comuque Legnini è un autorevole esponente di un partito di governo, non ha che da proporre la modifica della legge sulle intercettazioni,: Renzi, Salvini, Berlusconi sono già pronti a votarla.
Franco Slegato