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L’Aquila: Maria Cristina Bravi presenta la mostra di tombolo aquilano “Una porta fra passato e futuro” L’Aquila: Maria Cristina Bravi presenta la mostra di tombolo aquilano “Una porta fra passato e futuro”
L’Aquila, 5 Agosto. Ieri è stata inaugurata, presso la navata centrale del Palazzo dell’Emiciclo, la mostra di tombolo aquilano “Una porta fra passato e... L’Aquila: Maria Cristina Bravi presenta la mostra di tombolo aquilano “Una porta fra passato e futuro”

L’Aquila, 5 Agosto. Ieri è stata inaugurata, presso la navata centrale del Palazzo dell’Emiciclo, la mostra di tombolo aquilano “Una porta fra passato e futuro” la riscoperta di un’arte antica di Maria Cristina Bravi. E’ possibile ammirare merletti e gioielli a tombolo aquilano secondo un’antica tradizione presente a L’Aquila dal 1.400 a.c. accompagnati da un percorso fotografico. L’ispirazione per la mostra prende vita da un ventaglio: “Fedele riproduzione di quello fatto da mia nonna paterna nel 1903, probabilmente faceva parte del corredo” spiega la Bravi che da 35 anni lavora il tombolo ovvero dopo il ritrovamento di 3.000 fuselli, appunto, della nonna. Da una casualità è nata una vera passione e la Bravi ha partecipato a mostre nazionali ed estere ricevendo numerosi attestati. Nel 1990 ha aperto il laboratorio “Le mani d’oro” con l’intento di tramandare il tombolo aquilano che rischiava di essere dimenticato realizzando classici come lenzuola, tovaglie, centri è manufatti più moderni e attuali come gioielli, paralumi, scatole, palline per l’albero di Natale ecc..

Quella aquilana è un’arte antica che si differenzia da quella più conosciuta di Scanno e Pescocostanzo perché i fili sottili di lino o seta vengono lavorati contemporaneamente costruendo la rete dove si lavorano i disegni anziché con la tecnica del “riattaccato” lavorato in tempi diversi. È un merletto che ha tre tipi di lavorazioni:

Punto nuovo o torchon

Punto antico aquilano

Punto intaglio

Il Punto nuovo o torchon è la tecnica più “facile” del tombolo aquilano è la base che si insegna prima di affrontare il più complesso Punto antico insieme a quello intagliato.
Il successo del laboratorio è stato possibile anche grazie all’interesse delle donne che hanno recepito l’importanza di non perdere tradizioni e radici. Infatti, è stato dedicato un angolo alle realizzazioni delle allieve “Le Manucce d’Oro”.

La mostra è stata curata da Giovanna Di Matteo e le foto sono di Gianni Piergentili, sarà possibile visitarla fino al 18 agosto nei seguenti orari 10-13 e 16,30-20,30