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La Società del rischio/Rouen. Quando le ‘fakes-news’ vengono dalle fonti ufficiali La Società del rischio/Rouen. Quando le ‘fakes-news’ vengono dalle fonti ufficiali
Se continuiamo a interessarci di quel che è successo e succede a Rouen, quando ormai il mondo dell’informazione ha metabolizzato la notizia ed è... La Società del rischio/Rouen. Quando le ‘fakes-news’ vengono dalle fonti ufficiali

Se continuiamo a interessarci di quel che è successo e succede a Rouen, quando ormai il mondo dell’informazione ha metabolizzato la notizia ed è passato ad altro, è proprio perché questo modo di trattare gli ‘avvenimenti avversi’ fa sì che questi si ripetano continuamente, fuori da ogni possibilità di controllo da parte dei cittadini.

Rouen e gran parte del suo circondario sono stati avvelenati dalla nuvola chimica sprigionatasi a causa dell’incendio di additivi e idrocarburi. Le immagini erano impressionanti, e credo che tutti le ricordiamo. Le prime notizie pure: non uscite di casa, non respirate… ma non vi preoccupate, va tutto bene. In prima fila in questa ‘mission impossible’ di tranquillizzare le persone mentre gli si diceva di non respirare, erano le prefetture, ossia lo Stato nella sua espressione più diretta,

Finita l’emergenza, spento l’incendio, la strategia del potere non sembra essere cambiata. Lunedì 30 settembre, alcune centinaia di cittadini incazzati si sono radunato ii fronte al Municipio della città, dove era prevista l’audizione del Prefetto, che doveva spiegare in veste ufficialissima la situazione al consiglio degli eletti cittadini.

Il problema del Prefetto è che i cittadini non hanno per nulla creduto alle sue rassicurazioni, proseguite dopo lo spegnimento delle fiamme, con affermazioni del tutto prive di riscontro come “le acque non sono inquinate” e il persistente ‘odore’ di sostanze chimiche bruciate nell’aria è ‘fastidioso ma non nocivo’.

Quindi, grande spiegamento di forze di polizia, non sia mai che i 500 cittadini di Rouen perdano la pazienza.

I giornalisti li intervistano: “Cosa c’è esattamente nell’aria?” chiede Monica, 68 anni. “Sabato sono stato tutto il giorno con un gran mal di gola” dice Christiane, 75 anni. “e ancora mi fa male, e io non ho mai sofferto di mal di gola. Che cosa stiamo respirando? Quali prodotti sono bruciati? Perché non ce lo dicono? E come fanno a dire che non c’è pericolo per la salute”?

“VOGLIAMO LA VERITA'”, ecco lo slogan scandito dai manifestanti. La polizia li respinge, senza crariche violente, ma li allontana dal Municipio.

Un consigliere comunale, uscendo dalla sala, spiega che i suoi campi sono stati sotto la nube tossica. “Abbiamo chiesto al Prefetto ragione delle sue affermazioni tranquillizzanti, e del perché tutti i medici di Rouen stanno invece invitando i loro pazienti a non uscire di casa. Gli abbiamo chiesto perché si è portato dietro i corpi speciali della Polizia. Gli abbiamo chiesto se ci prendono tutti per scemi, essenzialmente…”. E cosa ha risposto il Prefetto?

Ha risposto “In effetti dal punto di vista dell’informazione siamo stati carenti, faremo meglio la prossima volta”.

E au révoir.

O. N.