Quello che veramente fa uscire dai gangheri anche il più freddo e scafato dei cronisti, è leggere le risposte arrivate alla relazione degli esperti del MIT (6 novembre, relazione del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici).
A fronte di 105 gallerie lunghe più di 500 metri, in cui un piccolo incendio diventerebbe un biglietto per l’inferno (niente prese d’acqua, niente estintori, niente stazioni di emergenza in cui ripararsi, in molti casi niente luce…) A fronte di un ordine UE di 13 anni orsono, la dirigenza di Società Autostrade ha avuto l’incredibile faccia tosta di chiedere altri 2 anni di tempo per la messa a norma, adducendo i gravi costi cui deve andare incontro. Poi ha specificato che le irregolarità non sono ‘strutturali’… quindi…
La Ministra dei Lavori pubblici, De Micheli, che non a caso viene direttamente dalla vecchia fondazione “FARE” di Enrico Letta, di cui società Autostrade era fedele finanziatore (certo per puro idealismo e fede nella democrazia) non ha perso l’occasione di minimizzare… “nessun pericolo” ha assicurato a commento della relazione.
Ma se non fosse chiaro il motivo per cui Società Autostrade si è posta in una così eclatante situazione di morosità, strafottendosene della vita degli automobilisti, un particolare ce lo svela: nel contratto di gestione, in caso di inadempienze di questo tipo, rischiava semplicemente una multa di poche centinaia di migliaia di euro: l’incasso del casello di Melegnano in mezza giornata di traffico fiacco. D’altronde se tu finanzi uomini e partiti che devono stabilire le condizioni di esercizio della tua concessione…
Quindi, in attesa che finisca la manfrina revoca sì-revoca no, che i pluri-finanziati del PD, insieme a Renzi, si decidano di mollare i Benetton al loro destino, invitiamo i lettori a sostituire gli asterischi del titolo con la parola che ritengono più consona.
Ma perché non li arrestano?
Franco Slegato