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La morte ideologica del Movimento 5 stelle La morte ideologica del Movimento 5 stelle
Di Mirko Mocellin – La verità è che, a saperlo fare, tutto si può dire. Vale in politica come in ogni campo dove la... La morte ideologica del Movimento 5 stelle

Di Mirko Mocellin – La verità è che, a saperlo fare, tutto si può dire. Vale in politica come in ogni campo dove la retorica possa attingere dal pozzo infinito delle parole. Una parola è come un tasto del pianoforte, se la incastri bene ad altri tasti è possibile costruire Cattedrali.

L’ideale può essere giusto o sbagliato ma non è mai il problema, il problema è che ci sono pochissimi compositori. Quasi tutti strimpellano, usando musiche di altri, nella migliore delle ipotesi lo fanno anche bene, ma non v’è speranza laddove la mente non è in grado di ideare e, successivamente, di creare.

Con la caduta del Movimento5Stelle ci troviamo oggi a dover riflettere sull’uso delle parole, giacché anche quando si descrive una disfatta, laddove vi sono morti solo apparenti, è possibile trasformare, diluire, cambiare il significato delle parole e dunque il loro senso. La caduta del 5stelle non è causata da un ideale sbagliato, l’ideale era giusto, sbagliate sono state le persone (sono le uniche creature a questo mondo capaci di errare) e hanno sbagliato quando, incapaci a farlo, non hanno saputo elaborare la composizione. Ed anche se le note sono giuste, se sbagli i tempi, la musica cambia.

Una delle sfumature di grigio (sistema dei governisti e della politica) si è usata come impalcatura intorno alla parola coerenza. Risulta significativa se pensiamo all’addio al Movimento di Alessandro Di Battista che, “coerentemente”, lascia per non dovere avere nulla a che fare ed in qualsiasi caso con determinati nemici politici. Ma se da un lato la coerenza può apparire giusta, logica perfino, dall’altro la si accusa di vincolare ad un dogma. Il dogma impedisce la creazione, lo sviluppo, l’evoluzione. Il dogma è uno stop antropologico che ti ferma quando tutto il resto continua a procedere. E il 5 stelle poteva forse rimanere rinchiuso in un dogma? Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto chiederci che cosa volesse ottenere il 5Stelle. Certamente se l’intento doveva essere una rivoluzione culturale e di sistema, ci risulta quantomeno curioso l’epilogo di questa legislatura, che vedrà il Movimento allo stesso tavolo fra gli altri con Forza Italia, PD ed Italia Viva. Perché la rivoluzione tende a rovesciare a costo della vita un sistema ritenuto sbagliato, di fallire dignitosamente al limite, ma non di stringere la mano ai responsabili della rivoluzione. E ad oggi non si son visti né sudore di sangue sulla fronte, né morti o feriti per disperata lotta. Che poi, s’è mai visto Giulio Cesare abbandonare un campo di battaglia lasciando tutto in mano al nipotino?

La caduta del M5S è molto più simile ad una resa senza dignità, ad una sfumatura di grigio e non per il fatto che l’ideale fosse sbagliato, ma per la natura del metodo. Il cambiamento non passa solo attraverso la vittoria di alcune battaglie, perché se alla fine della guerra, tu vieni sconfitto nell’ideale, tutto quello che avrai ottenuto sarà dimenticato, corretto, deviato, in maniera tale da non alterare più di tanto il sistema che c’era prima ed anzi, rinforzando quello stesso sistema che continuerà dopo.

Mirko Mocellin

In Foto: Verità e Menzogna
Dipinto “La verità che esce dal pozzo”
Jean-Léon Gérôme, 1896.

Secondo una leggenda, un giorno Verità e Menzogna si incontrarono nei dintorni di un pozzo e, visto che la giornata era bella, decisero di fare un bagno assieme.
Denudatosi si immersero nell’acqua fresca del pozzo; d’improvviso Menzogna uscì dall’acqua ed indossate le vesti di Verità, fuggì via.
Furiosa, Verità uscì nuda dall’acqua, ma il mondo inorridì al cospetto di ciò che ritenne impudico e reagì con rabbia e disprezzo.
Umiliata, questa, si nascose nel pozzo e da allora Menzogna va per il mondo vestendo i panni di Verità. Il mondo vuole questo: meglio una menzogna ben vestita che una nuda verità.