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La “dittatura sanitaria” non è uno slogan. Le vaccinazioni obbligatorie come business e metodo di controllo sociale La “dittatura sanitaria” non è uno slogan. Le vaccinazioni obbligatorie come business e metodo di controllo sociale
Crisanti propone l’obbligatorietà della vaccinazione pediatrica antinfuenzale “per evitare situazioni caotiche” Potete ancora leggere su queste pagine la nostra intervista al presidente dell’associazione Pediatri,... La “dittatura sanitaria” non è uno slogan. Le vaccinazioni obbligatorie come business e metodo di controllo sociale

Crisanti propone l’obbligatorietà della vaccinazione pediatrica antinfuenzale “per evitare situazioni caotiche”

Potete ancora leggere su queste pagine la nostra intervista al presidente dell’associazione Pediatri, che proponeva la vaccinazione antinfluenzale obbligatoria per tutti i bambini dai sei mesi in su. Alla nostra domanda sul perché di un simile provvedimento, il luminare parava una supercazzola degna di Tognazzi, a base di studi recenti che dimostrerebbero correlazioni fra influenza e covid. Studi di cui non c’è traccia (e se ci fossero, nons arebbero stati presi in considerazione da nessuno, per dire il livello).

In un’intervista rilasciata due giorni orsono al sito orizzontescuola.it, Crisanti, il virologo consulente di Zaia, ha detto testualmente: “Bisogna che gli studenti facciano la vaccinazione per l’influenza, perché a ottobre novembre o dicembre non vogliamo si crei una situazione caotica” .

E ha precisato che questa vaccinazione ha da essere obbligatoria.

Dal punto di vista scientifico ed epidemiologico, non è necessario essere luminari per sapere che: il vaccino antinfluenzale è efficace circa nel 50% dei casi; che ogni anno il ceppo influenzale cambia, quindi i bambini dovrebbero ricevere una nuova vaccinazione ogni anno; che i vaccini, in quanto medicinali, hanno delle controindicazioni, spesso molto gravi.

L’idea che sottendende la proposta di Crisanti è che lo Stato abbia i diritto di obbligarmi a sottopormi a un trattamento sanitario non per garantire la mia salute, o quella dei potenziali contagiati in caso di grave malattia infettiva. No: ne avrebbe il diritto per poter meglio organizzare la vita sociale, data l’incapacità dichiarata di garantire il diritto alla salute con metodi diversi.

Ma chi è che spinge per queste soluzioni?

Ecco alcune delle attività extra universitarie del professor Andrea Crisanti

Come si vede, la commistione fra pubblico e privato (dunque fra salute e profitto) è inestricabile. La “dittatura sanitaria” di cui tanto si parla, e che viene generalmente considerata parto della mente dei “complottisti” è il prodotto di questa commistione. le aziende farmaceutiche finanziano la ricerca ‘scientifica’, le università, i ricercatori personalmente. Ma finanziano anche i partiti e gli esponenti delle istituzioni. Per non dire dell’informazione di massa, che non sopravviverebbe un giorno senza i giganteschi investimenti in pubblicità di BigPharma.

In questo modo, con la scusa di proteggere la salute pubblica, la nostra libertà personale viene conculcata, le multinazionali accumulano profitti enormi grazie all’approvazione di leggi che rendono obbligatori i farmaci da loro prodotti. E i politici si garantiscono quote di potere sempre più massicce, grazie al consenso ottenuto grazie al lavaggio del cervello e al terrore per le malattie sparso a piene mani nella popolazione.

La dittatura sanitaria è il nuovo strumento nelle mani del Potere.

Franco Slegato