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La Bagavad Gita a Villalago: elezioni fratricide La Bagavad Gita a Villalago: elezioni fratricide
Presentate le liste per le comunali del 3-4 Ottobre Trasferendomi in Abruzzo, cinque anni or sono, non avrei mai pensato di trovarmi un giorno... La Bagavad Gita a Villalago: elezioni fratricide

Presentate le liste per le comunali del 3-4 Ottobre

Trasferendomi in Abruzzo, cinque anni or sono, non avrei mai pensato di trovarmi un giorno di fronte alla rappresentazione del più famoso poema indiano, “Il canto del beato” o Bagavad Gita, in cui il capo di un esercito, Arjuna, chiede disperato al suo Dio, Krishna, perché mai deve combattere contro conto un’armata ‘nemica’, composta in gran parte da suoi fratelli e parenti.

La risposta di Krishna è lapidaria: “Perché niente più della battaglia giusta si addice a un Guerriero”.

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Questo sta avvenendo a Villalago, un tempo divisa in più fazioni politiche, come tutto il resto della Nazione, con giovani e meno giovani ad accapigliarsi per ragioni in parte ideali, in parte d’interesse, ma comunque sempre in maniera sanguigna, diretta, coraggiosa. Oggi Villalago è semplicemente divisa in due, in maniera netta e anche dura, e non esistono ragioni ideali per questa spaccatura.

In vista delle elezioni, che si terranno il 3 ed il 4 ottobre, sabato e domenica passati abbiamo avuto la presentazione dei candidati delle due liste.

Il geometra Fernando Gatta, l’ex sindaco, si presenta per il terzo mandato consecutivo. La decadenza della sua giunta, dovuta alle dimissioni di due consiglieri della maggioranza (che si sono aggiunti ad una defezione precedente) ha portato alla nomina di un commissario del Governo.

I due consiglieri in questione non si sono limitati alle dimissioni, ma si presentano oggi nella lista avversaria, accusandolo di gestione personalistica e di incapacità di lavorare in squadra.

La lista ‘avversaria’ è guidata dall’avvocato Luca Silvani, già vicesindaco di Scanno in anni lontani, popolare nel paese anche per aver seguito molte vicende legali dei villalaghesi.

Il vostro cronista è stato edotto da tempo del fatto che in un paese di 400 anime, le parentele e l’intrico micro-clientelare contano molto di più dei programmi e della personalità del candidato, per cui è del tutto impossibile far previsioni ‘politiche’.

E però, anche in un contesto così condizionato, dovrebbero valere alcune considerazioni elementari.

Il geometra Gatta ha dovuto affrontare una situazione molto difficile, causata dal dissesto del comune (grazie a una vera e propria truffa messa in atto, ai danni di un’amministrazione ‘di sinistra’, da un noto imprenditore dello sport) con un buco di milioni di euro, risanato, grazie a un commissario, a forza di lacrime e sangue (e tasse) dai cittadini tutti. Di questo tutto il paese è consapevole, ma una fetta consistente di cittadini ritiene che non aver saputo tenere insieme pochi consiglieri, ed averli addirittura trasformati in avversari, non deponga a favore della sua capacità di lavorare in condizioni ‘normali’. Affrontare un’emergenza, ossia dover fare poche cose obbligate, è cosa diversa da progettare e costruire il futuro della comunità, cosa che richiede capacità di condivisione e coinvolgimento. E difatti, dopo la fine dell’emergenza, Villalago è andata avanti con piccole iniziative (spesso meritorie) e piccoli interventi, anche investimenti, ma tutti apparsi, vox populi, improvvisati e del tutto privi di una visione, per l’appunto, condivisa col paese.

Un tentativo di allargare gli orizzonti, affidato addirittura a una società esterna, ha prodotto giusto uno slogan, “Villalago profuma natura.” che, ci sia perdonato, sembra più il risultato di un concorso per scuola media inferiore che il contributo di un qualche professionista della comunicazione.

La caduta della giunta ha causato, inoltre, una reazione più che indispettita, risentita, che si è tradotta in modi di fare ancor più divisivi, non da parte di ex-assessori o ex-consiglieri, che hanno mantenuto i precedenti rapporti di correttezza e cordialità con gli amici-avversari (pur nella ovvia e spesso necessaria polemica in corso) ma proprio da parte del nuovamente candidato sindaco, probabilmente anche mal consigliato dal suo entourage personale.

L’impegno preso da Fernando Gatta, durante la presentazione della lista, a ricomporre la grave frattura, è suonato più di maniera che di sostanza.

Dal canto suo, Luca Silvani ha alcuni handicap da non sottovalutare. L’origine scannese che potrebbe alienargli le simpatie soprattutto dei più anziani, ancora legati alla vecchia rivalità fra i due paesi. La presenza in lista di alcuni amministratori di lungo corso, che se da un lato assicurerebbero alla nuova giunta quel quid di esperienza necessaria, si portano però dietro una storia personale importante, nella quale le inimicizie (i favori non fatti) potrebbero avere un peso.

A suo favore la presenza in lista di giovani molto popolari, di anziani che hanno dato notoriamente molto al paese, e la voglia di molti di inaugurare comunque una pagina nuova – senza che nessuno voglia dimenticare quel che di buono è stato realizzato, in situazione di obiettiva difficoltà, dall’ex sindaco.

I due guerrieri, Fernando e Luca, sono dunque alla pugna, gli eserciti, intrecciati nelle parentele, sono schierati. Resta da capire, per il vostro cronista, perché invece di combattersi i villalaghesi non abbiano pensato di rilanciare il paese unendone le migliori intelligenze (che appaiono, occorre dirlo, equamente distribuite). Ma tant’è, da Krishna e Arjuna a Don Camillo e Peppone, sempre di letteratura si tratta.

Ci occuperemo ovviamente ancora della questione, e sposiamo la proposta avanzata dal direttore di “la Piazza”, Eustachio Gentile, per un confronto diretto fra i due candidati.

Fabrizio Zani

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