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Iran e Russia di Putin contro Arabia Saudita e Stati Uniti di Trump. Sciiti e Sunniti: l’eterna lotta. Schieramenti economici e tensioni mondiali all’ombra dell’Islam Iran e Russia di Putin contro Arabia Saudita e Stati Uniti di Trump. Sciiti e Sunniti: l’eterna lotta. Schieramenti economici e tensioni mondiali all’ombra dell’Islam
Sono oltre 100mila, tra morti e feriti, le vittime nel conflitto in Afghanistan negli ultimi 10 anni Iran e Russia di Putin contro Arabia Saudita e Stati Uniti di Trump. Sciiti e Sunniti: l’eterna lotta. Schieramenti economici e tensioni mondiali all’ombra dell’Islam

L’ULTIMO FATTO DI SANGUE OGGI. KABUL, 29 DIC – Almeno 17 poliziotti afghani sono morti la notte scorsa in seguito ad un attacco dei talebani contro un posto di guardia nel distretto di Khwaja Bahauddin, nella provincia settentrionale di Takhar.
    Secondo i talebani le vittime sarebbero 21 agenti locali mentre il portavoce della polizia ha detto che hanno perso la vita 17 poliziotti e altri quattro sono rimasti feriti.
    L’attacco segue quello di ieri contro un avamposto nel distretto di Sangin (Helmand) in cui sono morti 10 soldati dell’esercito afghano (ansa).

Sono oltre 100mila, tra morti e feriti, le vittime nel conflitto in Afghanistan negli ultimi 10 anni. Lo annuncia il responsabile della missione Onu in Afghanistan. “La guerra in Afghanistan continua a prelevare uno spaventoso tributo fra i civili”, ha dichiarato Yamamoto, esprimendo “estrema tristezza” per il proseguimento del conflitto fra i talebani e il governo afghano, sostenuto dalle forze Usa. La missione Onu fa un conteggio sistematico delle vittime civili dal 2009.

L’ATTUALE SITUAZIONE DELLE ALLEANZE SULLA CARTA MONDIALE: In Medio Oriente al momento il problema principale si chiama (riassumendo moltissimo) Isis. I guerriglieri del califfato sono di credo sunnita e hanno proclamato il loro sedicente Stato Islamico in un cuscinetto di territorio che parte dalla Siria e arriva fino all’Iraq.

Negli ultimi tempi, attaccati su più fronti, gli estremisti hanno ormai perso le loro due grandi città di Raqqa e Mosul. L’Isis quindi sta concentrando tutte le truppe nella zona di Deir ez-Zour dove si preparano allo scontro finale.

Anche se non si fermano i tragici e sanguinosi attacchi terroristici in tutto il mondo, lo Stato Islamico è ormai sul punto di cadere, soprattutto per mano di eserciti e milizie a maggioranza sciita.

Il discusso presidente siriano Assad è infatti sciita, così come gli hezbollah libanesi che sono intervenuti per combattere al fianco di Damasco. Le milizie irachene maggiormente impegnate sono sciite come naturalmente l’esercito iraniano che sta infliggendo duri colpi all’Isis nella zona settentrionale del califfato.

Il recente attentato da parte dell’Isis al Parlamento dell’Iran va quindi visto come una sorta di ritorsione, ma il discorso è anche più ampio. In ballo infatti ci può essere il predominio sulla zona quando il califfato sarà definitivamente sconfitto.

Non è un mistero che l’alleato più solido dell’Iran sia la Russia di Vladimir Putin. Quello invece dell’Arabia Saudita sunnita è l’America. Non è un caso che Donald Trump abbia scelto proprio Riyad come meta del suo primo viaggio da presidente.

Arabia Saudita e Iran sono due nemici storici, avendo in più alle loro spalle rispettivamente il blocco occidentale e quello orientale. La Siria di Assad poi è molto più vicina a Teheran e Mosca che a Riyad e Whashington.

Il grande timore quindi è che, una volta cessata la guerra contro l’Isis che al momento è l’obiettivo principale, possa scoppiare un conflitto anche militare proprio tra gli sciiti e i sunniti, in uno scenario già visto al termine della guerra in Iraq.

Una ipotesi questa che potrebbe portare ad un effetto domino in tutto il Medio Oriente, coinvolgendo anche le maggiori potenze mondiali che nell’area hanno strategici interessi economici.

UN BREVE QUADRO STORICO: l’antagonismo fra Sciiti e Sunniti dura dalla morte di Maometto, ma chi sono questi popoli e come si sono formate le due fazioni? L’Islam sciita e quello sunnita sono i due principali rami della religione musulmana. La loro divisione nacque nel 632 dopo la morte del profeta Maometto, e prendendo definitiva connotazione nel nel 652 con la Battaglia del Cammello.

Morto Maometto, nel mondo islamico si pose il problema su chi dovesse ereditare sia il potere religioso che quello politico. La maggioranza, quelli che oggi sono i sunniti, appoggiò il padre della moglie del profeta mentre una minoranza, gli sciiti, invece voleva che a capo ci fosse un consanguineo di Maometto.

Dopo una serie di omicidi e tradimenti, con la già citata battaglia del 652 i sunniti ebbero in maniera definitiva la meglio sugli sciiti, che da allora vivono nel territorio arabo in netta minoranza.

Attualmente, i sunniti nel mondo sono circa 1,35 miliardi mentre gli sciiti quasi 250 milioni. Nel panorama islamico, i primi rappresentano l’80% dei credenti musulmani mentre i secondi il 15%.

Entrambi i rami concordano sul fatto che Allah sia l’unico dio e Maometto il suo profeta. Mentre però gli sciiti vedono negli ayatollah, i loro leader religiosi, un riflesso divino sulla terra, questo fatto viene considerato un’eresia dai sunniti che si attengono esclusivamente agli atti del profeta.

Una divisione questa che ha portato a continue tensioni nei secoli tra le due correnti religiose, con la situazione anche dal punto di vista territoriale che con il tempo si è andata a cristallizzare.

Gli sciiti infatti si concentrano per la maggior parte in Iran, dove sono la grande maggioranza, oltre che nel confinante Azerbaijan, nella parte orientale dell’Iraq, in Bahrein e in Libano. I sunniti invece sono presenti in maniera nettamente maggioritaria in tutti gli altri paesi arabi con in testa Arabia Saudita e Turchia.

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