Le sue dimissioni: occasione persa per le banderuole al governo, per i Calabresi e la Regione Calabria, un’occasione vinta per i denunciatori di sprechi, disservizi e scandali; ne avranno per altri decenni.
Gabriele Muratori
Ebbene sono riusciti a farlo dimettere. Premetto che guardo poco la TV, ma la vicenda del dott. Zuccatelli mi ha interessato più di ogni altra, e soprattutto lo sconcertante epilogo.
Ho conosciuto il dott. Zuccatelli negli anni novanta; mi trovavo a Ferrara a concludere una specializzazione in Igiene e Medicina preventiva. Zuccatelli era tra i docenti.
Poco più tardi lo reincontrai in qualità di Direttore generale dell’ ASL di Cesena (regione Emilia Romagna) .
Era l’epoca dei direttori manager, si cominciava con cautela ad impostare le ASL sul modello delle aziende, e l’introduzione dei ticket dava loro una certa autonomia finanziaria e di scelta. Certamente era partita l’idea che le spese fossero troppe e che bisognasse risparmiare.
La cosa non era del tutto perversa, anzi la strategia era: risparmiamo in un settore così abbiamo più risorse per attivarne o potenziarne altri . Il risparmio quindi aveva uno scopo preciso al fine di migliorare ed ampliare i servizi dell’ ente .
In questo contesto il dott. Zuccatelli si è dimostrato quello che idealmente è ed è sempre stato: è un “sano comunista”, coerente con i suoi principi di comunista. In questa ottica ha sempre privilegiato il potenziamento del servizio pubblico, con l’idea di renderlo molto forte, con molti servizi anche di eccellenza.
I risultati si sono visti, in quanto ora come allora la ASL di Cesena è molto ben organizzata, come servizi di ospedale e territorio.
Infatti a quell’ epoca sempre in una logica di risparmio si tendeva a potenziare i servizi sul territorio, con i medici di medicina Generale ed il servizio infermieristico domiciliare, per diminuire poi il carico degli ospedali per terapie generale e fare reparti più piccoli per terapie specialistiche. Sono così nati il servizio domiciliare oncologico, l’assistenza domiciliare agli anziani disabili, le prestazioni infermieristiche domiciliari, che esistono tuttora, e per fortuna, nonostante qualche sapiente abbia cercato di ridurli.
Alivello ospedaliero, si sono istituite la neurochirurgia, la chirurgia maxillo facciale, la chirurgia vascolare.
In pratica i servizi ci sono e funzionano, Zuccatelli è stato sostituito, ma sua impostazione è rimasta.
Ora facciamo alcune considerazioni. Cosa fa funzionare un sistema sanitario di dimensioni di un’ASL?
- Una buona organizzazione strutturale.
- Un certo spirito di abnegazione dei suoi operatori, che devono essere pronti a dare qualcosa in più pitutosto che in meno perché la situazione dell’utente è sempre di bisogno.
- La fiducia degli utenti nella qualità del servizio e la convinzione “latente” che in caso di necessità i servizi ci sono e sono operativi.
Non vorrei gridare al miracolo, ma questo nella ASL di Cesena succede
E’ stata sempre ben funzionante, e regge il confronto con tante realtà simili. Merito di Zuccatelli, in parte sì perché lui ha dato l’impostazione. Ora quindi lo si fa “negazionista” perché ha detto con linguaggio colorito e scurrile, in un contesto del tutto informale, che la mascherina non serve a niente. L’ha forse detto solo lui? Qualcuno ha letto le affermazioni di tanti ascoltatissimi funzionari dell’OMS, o del dott. Ricciardi all’inizio della pandemia? Oppure c’è qualcuno che crede ancora che la pandemia si batta con la mascherina e non con una buona organizzazione dei servizi a capo dei quali sono persone di dimostrata capacità? Oppure forse con un vaccino post elettorale, per nulla maneggevole trasportabile e somministrabile? E dove sono quelli che applaudivano i maghi sapienti della spending revew, ed adesso dicono che bisogna potenziare ed investire nel servizio pubblico? E quelli che dicono che bisognava potenziare i servizi sul territorio, quando hanno ostracizzato uno di quelli che i servizi sul territorio li ha istituiti? Questo ha fatto il dott. Zuccatelli a Cesena e l’avrebbe forse fatto in Calabria, se coloro che fanno prevenzione e servizi con slogan e mascherine, ostracismi e menzogne seriali, non si fossero stracciate le vesti per dei video privi di ufficialità.
Un’occasione persa per le banderuole al governo, soprattutto per i Calabresi e la Regione Calabria, un’occasione vinta per i denunciatori di sprechi, disservizi e scandali; ne avranno per altri decenni.
Dottor Gabriele Muratori
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