ovidio news
Il tradimento della classe politica condanna l’Abruzzo all’arretratezza Il tradimento della classe politica condanna l’Abruzzo all’arretratezza
L’idea della Roma-Pescara L’Aquila ridotta a infima spartizione delle clientele A cura di B. B., ufficio stampa del MO.VE.TE IL VALZER DELL’INCOMPETENZA Il 06.Febbraio... Il tradimento della classe politica condanna l’Abruzzo all’arretratezza

L’idea della Roma-Pescara L’Aquila ridotta a infima spartizione delle clientele

A cura di B. B., ufficio stampa del MO.VE.TE

IL VALZER DELL’INCOMPETENZA

Il 06.Febbraio scorso, in sede di Consiglio straordinario, il Comune di Avezzano ha indetto l’ennesima assemblea, presenti Amministratori locali e Regionali finanche Parlamentari di rango Nazionale capitanati dalla Senatrice Cinque Stelle Di Girolamo di Sulmona e dal Senatore del PD Michele Fina.

Lascia interdetti la facilità con cui una certa politica salta con disinvoltura da un progetto ferroviario all’altro dimostrando peraltro, in modo oramai incontrovertibile, la totale mancanza di una seppur minima capacità di visione e di analisi tra le diverse soluzioni proposte.

Ci troviamo infatti davanti agli stessi attori che il 1.Febbraio.2020 approvarono nell’Assemblea pubblica tenutasi al Castello Orsini di Avezzano il progetto del MO.VE.TE. chiedendo altresì in moto perentorio dal palco che venisse subito sottoposto all’attenzione dell’allora Ministro dei Lavori Pubblici P. De Micheli. Cosa avvenuta il mese successivo, a cui si collegò poi la formalizzazione in sede Ministeriale (Protocollo n.26262 il 26.Giugno.2020).

Altri attori, del tutto assenti, il Movimento Cinque Stelle Nazionale nella figura del suo Presidente Prof. Giuseppe Conte ed il Forum H2O, colpiti evidentemente da un ambientalismo di maniera a cui andrebbe chiesto se le scelte avallate dalla Senatrice sono in linea con la politica nazionale del Movimento, visto che la stessa sembra non accorgersi dell’impatto che l’attuale progetto di RFI sta proponendo all’Abruzzo con i suoi circa 70 km. di gallerie in luogo dei precedenti 25 Km. individuati in precedenza dal MO.VE.TE. A cui andrebbero poi ovviamente ad aggiungersi quelli necessari al nuovo progetto di pre-fattibilità per L’Aquila presentato di recente al MIT dal Sindaco Biondi, e di cui non si conoscono ancora “tracciato e soluzioni tecniche”. Il tutto nella Regione dei Parchi …( a chiacchiere)

Vale la pena poi ricordare che dai 6,5/7 MLD di euro iniziali di costo complessivo previsto dal MO.VE.TE. per il completo raddoppio da Roma-Pescara con 100 min. di percorrenza netta garantiti, siamo arrivati a parità di costo ad una linea che solo fino a Guidonia manterrà il doppio binario per poi diventare singolo fino a Tagliacozzo per poi tornare di nuovo doppio fino ad Avezzano per lo smaltimento delle coincidenze accumulatesi (incroci selettivi), per poi tornare di nuovo singolo fino a Sulmona. Va inoltre sottolineato che, su dichiarazioni del 2020 della stesa RFI, per il solo adeguamento finale a doppio binario di tutta la linea sarà poi da prevedere un ulteriore aggravio di costo di 1-1,5 MLD di Euro; a cui andrebbe a sommarsi successivamente la nuova tratta proposta dal Sindaco dell’Aquila, tutta ancora da capire, ma che si presuppone con buona approssimazione, impegnerà non meno di 2 MLD di euro. E siamo a circa 11 MLD.

Ricordiamo che sull’attuale Contratto di Programma tra RFI e MIT, fatte salve le voci di costo previste per il raddoppio della: Lunghezza-Guidonia; Chieti-Pescara; Bretella Sulmona e Porto di Vasto (tutte in corso di realizzazione e finanziate al 100%) il resto del progetto è in altissimo mare non raggiungendo neppure l’1% di copertura finanziaria rispetto al costo stimato nel documento di RFI (rif. P240B) che ammonta a 5 MLD e 230 mln di Euro.

Non si sente neppure più parlare di analisi costi benefici, ex-cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle, che dimostra anche nella sua versione 2.0 di partito di sinistra, di avere politiche ambientaliste a SINGHIOZZO peraltro completamente divaricate tra Lazio ed Abruzzo. Non di meno il PD, che ha sempre fatto sfoggio della politica di tutela dei Parchi Regionali, del rischio dovuto al consumo di suolo e del valore che questo rappresenta per le piccole Comunità locali. Un progetto questo che rischia di perdere anche il contributo economico PNRR dell’Europa per carenza di alcuni requisiti centrali richiesti dal Protocollo Generale di riferimento, lasciando più di qualche dubbio sulla reale capacità di contrapporsi alla concorrenza degli attuali servizi Pullman da e per la Capitale e della conseguente carenza di flussi finanziari da bigliettazione. Un aspetto questo a cui il Governo sarà chiamato a rispondere qualora intendesse richiedere un cofinanziamento da parte dell’Europa, a meno che non voglia finanziarlo interamente con soldi provenienti dalle casse dello Stato Italiano… di questi tempi poi a chi andrebbero a raccontarlo…!