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Il coraggio del Procuratore di catanzaro Gratteri e il suo messaggio ai giovani: “ribellatevi, non votate chi vi promette posti di lavoro” Il coraggio del Procuratore di catanzaro Gratteri e il suo messaggio ai giovani: “ribellatevi, non votate chi vi promette posti di lavoro”
Lamezia Terme – “Continuate a credere in noi, continuate a venire a trovarci a Catanzaro e a denunciare. Stiamo facendo tanti passi avanti ma... Il coraggio del Procuratore di catanzaro Gratteri e il suo messaggio ai giovani: “ribellatevi, non votate chi vi promette posti di lavoro”

Lamezia Terme – “Continuate a credere in noi, continuate a venire a trovarci a Catanzaro e a denunciare. Stiamo facendo tanti passi avanti ma continuate a starci vicini, perché il futuro non è solo dei giovani, il futuro è di noi tutti che ancora possiamo e dobbiamo fare qualcosa per cambiare il corso delle cose. Dovete ribellarvi e non votare chi vi promette posti di lavoro”.
Sono state queste alcune delle parole che il procuratore distrettuale Nicola Gratteri ha pronunciato nelle scorse ore nel corso del suo affollatissimo incontro a Trame.9.
Il suo monito ha scosso la platea di “casa” sopratutto quando si è rivolto direttamente ai lametini “Uscite, occupate le piazze, create associazioni, fondazioni, adottate un’aiuola, allenatevi a gestire la cosa pubblica. Insomma, “non fatevi manipolare dalla paura, impegnatevi nel sociale e smettetela di pensare al solo ristretto interesse della vostra famiglia. Lamezia non è ancora persa. Al contrario, è una città piena di intelligenze e risorse”.
Rispondendo alle domande dei corsisti di ‘Visioni Civiche’ ha aggiunto “Ognuno di noi ha qualcosa che può essere trasmessa”, fino ai quartieri più periferici dove questo messaggio arriva con più difficoltà. Ha sottolineato poi come la ‘ndrangheta abbia visto negli anni un sorpasso rispetto alla politica: “una volta era lo ‘ndranghetista a chiedere con ossequi favori al sindaco di paese, ora i ruoli si sono invertiti. Oggi siedono allo stesso tavolo della ‘ndrangheta personaggi come avvocati e medici, senza vergogna ma quasi con soddisfazione”.
Sul tema dei giovani che rischiano di entrare nelle associazioni mafiose, invece, ha parlato del ruolo che svolge l’educazione domestica, ma “ciò che li rende liberi, l’unica arma di potenza, può e deve essere lo studio”.
Infine, Gratteri, ha concluso evidenziando che “la scuola ha il potere di allontanare i giovani da ambienti familiari potenzialmente negativi, proponendo attività pomeridiane che tengano impegnati i ragazzi”.

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