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I 5 Stelle traditori del popolo I 5 Stelle traditori del popolo
Il "moto" verso il cambiamento è sempre stato figlio del malessere per questo non può che provenire dal popolo. I 5 Stelle traditori del popolo

Il problema oggi non è rappresentato dal “5 Stelle” inteso come ideologia ma dalla inerzia politica che ha portato al “non più movimento”, ovvero l’incapacità di realizzare tali ideali. Oggi il 5 Stelle non è più in movimento e non soltanto per l’addio degli attivisti. Il problema non è stata la mancanza di competenze o il fatto che non fossero giuste le motivazioni che portarono al successo del 2018, quando dopo una campagna sostenuta dal consenso dei fatti si giunse al 33% dei voti, un risultato storico e perfino miracoloso.

Perché non è questo il problema? Perché le cose nel mondo non sono mai state cambiate dai competenti, dai potenti e dalla lungimiranza degli statisti. Le cose le hanno sempre cambiate i morti di fame, perché chi è andato al potere, alla lunga, non ha mai fatto il bene del popolo ma ha teso a restringere in caste l’agiatezza raggiunta, sia essa stata aristocratica, ecclesiastica o, nell’ultimo secolo, fondamentalmente borghese. Il “moto” verso il cambiamento è sempre stato figlio del malessere, per questo non può che provenire dal popolo.

Il vero problema è che poi i morti di fame vanno al potere e il più delle volte fanno la cosa più naturale del mondo: cominciano a mangiare. E’ il ciclo della politica, una sorta di fotosintesi clorofilliana. Ma al potere non ci possono andare tutti, ci devi mandare dei rappresentanti. Poi, l’evoluzione da umiltà ad arroganza, è questione di un attimo. Il Cinquestelle non ha saputo organizzare la base, rendendola operativa, formando strutture politiche con gerarchie e compiti precisi e dando modo di operare a quelle competenze che avevano scelto di rimanere sul campo, pronte e rendere realistici e oggettivi tutti gli ideali dal basso che avevano consentito ai rappresentanti di entrare al palazzo. Ma dopo un inizio promettente, malgrado alcuni errori fondamentali (come sono state le alleanze improbabili a durare) che ha visto l’introduzione di molte novità innovative e fondamentali, il 5 stelle si è fatto assorbire completamente da quel sistema politico precedente, il quale non aveva fatto altro che assecondare la dolorosa novità, per poi lentamente (neanche troppo) approfittare delle sue debolezze, fino a fare diventare il movimento un organo vitale e rigenerante di quel corpo marcio tutt’altro che seppellito, ma riattivato come un novello Frankenstein del terzo millennio, pronto a pronunciare suoni senza più il motore veritiero degli ideali, mentendo, per dirla brevemente.

Una volta riassorbiti dal sistema, come il gruppo di ciclisti inseguitori, riprende l’incosciente e indomito solitario in fuga, i non più poveri attivisti eletti a rappresentanti del popolo, senza più nulla da rappresentare visto il matrimonio politico con i vecchi partiti, si ritrovano a divenire laghetto, dopo essere stati oceano. Traditori del popolo dopo essere stati gli artefici di una rivoluzione senza rivolta. Traditori degli attivisti ma anche (e forse soprattutto) degli amici di tante battaglie sul territorio e di tutti quegli orfani d’ideale che oggi si sono dedicati ad altro, magari indirizzando le proprie competenze non ad una evoluzione utile al popolo ma personale, per poter sopravvivere quantomeno alle ipocrisie che il potere sta attuando per controllare il mondo.

Mirko Mocellin